Archeologia. Cagliari in epoca medievale fra Castrum,
Castellum, Civitas, Urbes e altri termini descrittivi della città. Articolo
tratto dagli studi di Rossana Martorelli e riassunto da Pierluigi Montalbano.
La Giudicessa Benedetta di Lacon nel 1217 inviò una lettera
a papa Onorio III in cui si disperava per l’errore di aver donato la rocca di
Castello ai Pisani. Questi avevano fortificato il quartiere. Dall’altura
minacciavano la città e pretendevano le entrate del porto. I Pisani, in realtà,
già disponevano di un approdo idoneo allo svolgimento delle loro attività
commerciali perché un nucleo di privati cittadini preferì risiedere sul colle di
Bonaria e non entro le mura della cittadella giudicale. Nei documenti di poco
successivi alla donazione, questo nuovo insediamento su Bonaria, che i Pisani
si adoperarono per trasformare in un vero centro urbano, imitando il modello
urbanistico delle città italiche del XIII secolo, non si chiamava Caralis
(castrum munitissimum) bensì Castrum Novum. Nel 1259 i Pisani usavano il
termine Castello Castri fino all’avvento dei catalano aragonesi che lo
trasformarono in Castelli Calleri. Dionigi Scano vedeva nella presenza di
reperti antichi nelle cortine dell’antico castello la testimonianza che Carales
fin dall’inizio era stanziata sulla «sommità di questa