lunedì 1 gennaio 2018

Capodanno, chi era San Silvestro?

Capodanno, chi era San Silvestro?
Articolo di Chiara Pizzimenti

Riti diversi in tutto il mondo accompagnano fine e inizio anno. Come spesso accade è una tradizione già dei Romani arrivata a noi con il calendario.
È questione di storia, di tradizione, di riti e di scienza. Tutto nella notte che porta dal 31 di dicembre al primo di gennaio, la notte fra l’ultimo giorno di un anno, in questo caso del 2017 e il primo del successivo, per il 2018. Dalla notte dei tempi è momento di espiazione, di chiusura di un ciclo e dell’inizio di un altro (quest’anno il primo di gennaio è anche un lunedì, ottimo per far partire i buoni propositi). Non sempre però fine e inizio hanno coinciso nella storia con dicembre e gennaio.
IL NOME
Lo dice il nome: Capodanno è il Capo dell’Anno, l’inizio dell’anno. È il primo giorno dell’anno.
IL CALENDARIO
Per quella parte di mondo che segue il calendario gregoriano Capodanno è il primo giorno di gennaio. Per chi segue invece ancora il calendario giuliano, per esempio le chiese ortodosse, la data è quella del 14 gennaio, ma vale solo per questioni religiose.
ROMA
Che si segua un calendario o l’altro comunque bisogna risalire all’antica Roma per le date. È stato Giulio Cesare, introducendo il calendario, nel 46 a.C., a fissare la data al primo giorno di
gennaio. Prima era stato fatto iniziare l’anno il primo di marzo.
Pare ci fosse anche una necessità più antica nella scelta della data. Si doveva dare in fretta incarico al console Quinto Fulvio Nobiliore, già eletto a dicembre, per mandarlo a sedare una rivolta in Spagna nel 153 a.C.. La sua nomina arrivò dunque in antico di tre mesi e mezzo rispetto all’abituale 15 marzo.
La festa romana corrispondente è quella dei dio Giano, bifronte, guarda un anno e l’altro. Dal suo nome viene quello del mese di gennaio.
LE ALTRE DATE
L’adozione del 1 gennaio come obbligatorio primo giorno dell’anno è del 1691 con papa Innocenzo XII che stabilì in questo giorno la festa della circoncisione di Gesù. Prima ognuno aveva fatto un po’ a modo suo. In Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo, in Spagna si cambiava l’anno al 25 dicembre. La Francia sceglieva la domenica di Resurrezione, Venezia andava con il primo di marzo e la Sardegna con il primo di settembre.
In seguito ci sono almeno un paio di tentativi, naufragati, di cambio di data. Il calendario repubblicano francese nato con la Rivoluzione faceva partire l’anno il 21 settembre. L’era fascista in Italia aveva una numerazione parallela con l’inizio d’anno al 28 ottobre, la data della Marcia su Roma.
I RITI CONTRO IL MALE
Ci sono riti per scacciare il maligno in tutte le fine d’anno. Bruciano il vecchio (anno) in forma di fantoccio molte città italiane e anche tante polazioni straniere. C’è chi spara colpi in aria e chi getta pezzi di legno ardente.
Tornando a Roma antica, ricorda l’enciclopedia Treccani, c’era l’espulsione dalla città di Mamurio Veturio, un vecchio rivestito di pelli che rappresentava Marte (= l’anno) vecchio, il 14 marzo. Gettare oggetti vecchi dalle finestre ha lo stesso significato.
RITI DI BUON AUGURIO
Ovvio partire dai proverbi: «Anno nuovo, vita nuova», «Buona fine e miglior principio». Poi ci sono i riti. Nel Laos si prega per la fertilità della terra, gettando in apposite buche l’acqua per provocare la pioggia. In Estonia si distribuisce alla servitù e al bestiame una focaccia in forma di verro, il maiale da riproduzione, come mezzo di fecondazione. In Belgio si fanno gli auguri di buon anno agli alberi e al bestiame. In Scozia si cammina in processione, da est a ovest come il sole, dietro un uomo coperto da una pelle di bue.
In Irlanda, come si faceva con il fuoco di Vesta nell’antica Roma, si accende il nuovo fuoco dal quale poi si accendono tutti gli altri. I romani si scambiavano doni, le strenae, di solito frutta secca e miele e poi monete d’argento. Non era però giornata festiva. Oggi l’augurio è il brindisi a mezzanotte, dopo la cena fatta con cibi benauguranti come lenticchie e melagrana.
DIVINARE
Oggi c’è l’oroscopo per l’anno nuovo. Nell’antica Babilonia la festa del nuovo anno, Zagmuk, vedeva il dio Marduk fissare il destino annuale della città. Più vicino e rurale il rito di gettare oggetti come fagioli e grano e stabilire dalla loro caduta quali sono gli auspici per l’anno nuovo.
LA NOTTE PRECEDENTE
Nel mondo occidentale il giorno festivo è il 1 gennaio, ma la festa e la mangiata si fanno la sera precedente, quella di San Silvestro, il 31 dicembre, la vigilia in cui si fa il veglione, cioè si sta svegli fino a mezzanotte, al giorno e all’anno nuovo.
SAN SILVESTRO
San Silvestro è il santo che la Chiesa festeggia il 31 dicembre. Il cenone prende il nome da lui, ma la sua storie non è legata a riti della fine dell’anno. Silvestro I papa e santo è vissuto nel 300 con Costantino imperatore che pare abbia fatto molto più del pontefice per la chiesa. La sua gloria viene tutta dalla posizione nel calendario.

Fonte: www.vanityfair.it


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