Cartografia nautica. Mercatore e le carte per navigare.
di Rolando Berretta
Verso la
metà del 1.200 fece la sua comparsa uno schema particolare:
Questo
schema completava una carta geografica che poteva misurare, con le coordinate
geografiche, una decina di gradi oppure un intero emisfero.
Come si
realizzava? La spiegazione arrivò nell’anno 1594. (Dopo 3 secoli!)
Della carta dei Marinai e della marcatura di questa.
BLUNDEVILLE -
LONDRA -1594
Innanzitutto
disegnate con un paio di compassi un cerchio tanto grande quanto pensate possa
adattarsi alla vostra carta, il quale cerchio rappresenterà l’Orizzonte; poi
dividetelo in quattro quarti uguali, tracciando due diametri che si incrociano
l'un l'altro, nel centro del suddetto cerchio ad angoli retti, di cui la linea
perpendicolare è la linea del Nord e del Sud, e l’altra che attraversa la
stessa è la linea dell'Est e dell'Ovest; alle quattro estremità di questi
diametri dovete porre i quattro venti principali, ovvero Est, Ovest, Nord e
Sud, contrassegnando la parte del Nord con un fiore e quella dell'Est con una
croce. Poi
dividete ogni quarto del suddetto cerchio con i vostri compassi in due parti
uguali, mettendo le punte nel mezzo di ogni quarto; attraverso queste punte o
anche attraverso il centro del cerchio disegnate altre due linee trasversali,
che devono estendersi alquanto al di là della circonferenza dell'Orizzonte;
queste due linee trasversali insieme alle prime due linee trasversali
divideranno il cerchio in otto parti, e in tal modo avrete gli otto venti
principali. Fatto ciò, dividete ognuna
delle otto parti del suddetto Orizzonte in due parti uguali tracciando altre due linee trasversali attraverso il centro e estendendole alquanto oltre la circonferenza dell'Orizzonte come prima; in tal modo tutto il cerchio sarà diviso in sedici parti, che saranno sufficienti senza il bisogno di altre divisioni, che causerebbero una confusione di linee …
delle otto parti del suddetto Orizzonte in due parti uguali tracciando altre due linee trasversali attraverso il centro e estendendole alquanto oltre la circonferenza dell'Orizzonte come prima; in tal modo tutto il cerchio sarà diviso in sedici parti, che saranno sufficienti senza il bisogno di altre divisioni, che causerebbero una confusione di linee …
Mi fermo qui. Questa è la spiegazione
ufficiale per la sua realizzazione; salvo con il ritrovarvi il supporto
cartaceo tutto bucherellato dalle punte del compasso.
Nell’anno 1569 Gerardus Mercator
sembra
suggerire, con il suo Organum Directorium, un sistema completamente diverso.
Basterebbe
disegnare un quadrato e, poi, scomporre i relativi 4 angoli interni in 2, 4 e 8
parti grazie all’ausilio di un goniometro.
Questo è
l’Organum Directorium di Gerardus Mercator
(quello della celebre proiezione
cilindrica).
Mercatore (in italiano), nelle sue spiegazioni, utilizzava questo strumento per
i suoi complicatissimi calcoli per stabilire la distanza tra 2 località; della
cartografia con la “ragnatela” ignorava tutto.
Per me, lo ripeto, quello
strumento serviva per creare la ragnatela.
Se vi
dicessi che esiste un metodo veloce, pratico e preciso per realizzare la
ragnatela …
al quale
sono arrivato … meglio non ricordare il passato! Avevo finito i fogli bianchi
ed ero ricorso ai quadernoni a quadretti.
Dai
dodici cerchietti rossi sul giro di compasso e da quello centrale si debbono
tracciare tutte le rette possibili che scalano di 1 (una) unità ogni 5
(cinque). La ragnatela prenderà forma.
Si
completa con tanta pazienza! (Occhio alle croci: sono fondamentali.) Si può
raddoppiare lo schema.
Andate, poi, al Liber Secretorum
fidelium Crucis e alle carte di Pietro Vesconte.(Croci – plurale.)
E, poi,
si può iniziare seriamente: ( vetrata di Opicino de Canistris – Pavia). Occhio
alle croci!
Per
passare, poi, a qualche autore del 1300 e alle varie, loro, successive scale.
E’ un
gioco da ragazzi. Piano piano si entra in mondo nuovo!
(Ho
raddoppiato il numero dei quadretti per realizzare le varie scale.)
Lo
schema Rober va bene, anche, con una moderna proiezione omalografica:
Poli,
Circoli Polari, Tropici ed Equatore sono precisi.
Riassumendo:
per realizzare
la Ragnatela
si può usare il metodo di BLUNDEVILLE.
C’è il metodo dell’Organum Directorium.
C’è il metodo dello Schema
RoBer a base 34 (unità) con Primario
da 26 e Secondario da 13.
E’ tutto molto
semplice.
Poi si arriverà
alla proiezione lasciataci da Mercatore:
Ne vogliamo parlare
…. schemi alla mano? Quella, sua,
celebre proiezione con quella particolare disposizione dei paralleli ha ….
tutt’altra origine DIMOSTRABILE.
Mercatore ha
dimenticato di spiegarci come si crea quella proiezione e come va usata.
Ho notato che molti
studiosi hanno provato a spiegarci TUTTE queste carte: la ragnatela di linee
viene completamente ignorata. Non hanno,
mai, tirato una sola linea.
Mi si permetta di
dare un consiglio: prima si prenda
confidenza con la ragnatela e
E, poi, si può passare alle problematiche importanti:
Quindi : prima la
Ragnatela e, poi, tutto il resto.
Riccardo Tedde scrive:
RispondiEliminaLa cosa sarà un po' lunga, dato che non ho ancora ritrovato i miei appunti di cartografia, perciò mi avvarrò del libro di testo. Una carta nautica deve rispondere, per quanto possibile, a 3 requisiti, ma se essi sono presenti, uno crea scompensi all'altro: 1) ISOGONIA. In cartografia, la proprietà di quelle rappresentazioni cartografiche della superficie terrestre che conservano inalterati gli angoli formati tra i meridiani e i paralleli; 2) EQUIVALENZA, per cui l'area di ogni singola maglia del reticolato tracciata sulla carta risulta proporzionale all'area della corrispondente maglia terrestre; 3) EQUIDISTANZA, per cui le distanze corrispondenti sulla carta e nella realtà si mantengono proporzionali. Nessuna carta, però, può avere nello stesso tempo le tre caratteristiche. Per questo, nella realizzazione di una carta, si sceglie la caratteristica più adatta all'uso a cui la carta è destinata. Per le carte geografiche comunemente usate si sceglie di norma la proiezione equivalente, nella quale vengono rispettate le proporzioni tra le varie parti della superficie terrestre. Per le carte nautiche si preferisce la proiezione isogonica, che mantiene immutate le forme delle terre e gli angoli formati dall'intersezione delle linee di rotta con i meridiani e i paralleli. Per le carte degli atlanti si usano spesso le proiezioni equidistanti.
Signor Riccardo Tedde
RispondiEliminaOsservi le carte portolaniche. Sono davanti ai nostri occhi da 800 anni. Secondo Lei a quali requisiti rispondono? Mi creda: se non si studia quella ragnatela di linee non se ne verrà, mai, a capo. Io mi limito a spiegare come si realizza la ragnatela e come si leggono le LORO scale. (Ed è uscita fuori, anche, la proiezione del Mercatore.) Io non sono l’autore di quel tipo di cartografia. Spero che il mio punto di vista sia chiaro. Saluti Rolando Berretta