Scoperto
il testo più antico di Gerusalemme
di Daniele Morriconi
di Daniele Morriconi
Gli
archeologi hanno trovato a Gerusalemme il frammento di una tavoletta risalente
a circa 3400 anni fa. E’ il più antico esempio di scrittura mai trovato nella
Città Santa. Il frammento è molto piccolo, appena 2 cm di larghezza per 2,8 di
altezza, e riporta segni cuneiformi. E’ stato scoperto passando al setaccio il
materiale di scavo di un’antica torre del X a.C. L’area del ritrovamento è a
sud delle mura della Città Vecchia, nella Gerusalemme Est controllata da
Israele. Il frammento potrebbe essere parte di un documento degli archivi reali
e testimonierebbe l’importanza della città di Gerusalemme già nel periodo del
Bronzo Tardo.
Gli
studiosi dell’Institute of Archaeology della Hebrew University confermano
l’alta qualità del ritrovamento. Le poche parole leggibili fanno pensare che
potrebbe trattarsi di parte di una missiva reale inviata da un re cananeo di
Gerusalemme al faraone egiziano Amenhotep IV, meglio conosciuto come Akhenaton.
Alla stessa epoca del frammento israeliano risalgono le celebri tavolette
rinvenute a El Amarna, che si ritiene siano parte degli archivi reali di
Akhenaton.
Prima
d’ora il più antico esempio di scrittura trovato a Gerusalemme era una tavoletta
risalente al regno di Ezechia, da collocare tra la fine del VIII e l’inizio del
VII a.C.
Secondo quanto riportato dall’Osservatore
Romano, Gerusalemme
sorgerebbe sulle vestigia dell’antica Urusalim cananea, localizzata sul lembo
meridionale del colle a est della Città Vecchia. Un frammento di argilla con
chiare tracce di bruciato è stato individuato luce durante il setacciamento del
terreno di riporto vicino a una torre, che faceva parte delle fortificazioni
della città del X a.C. TRattandosi dellapiù antica iscrizione trovata a
Gerusalemme, è considerato un tassello fondamentale per ricostruire la storia
dell’antica città cananea che dopo la conquista di Davide diventò la capitale
degli Israeliti. Il ritrovamento è opera della spedizione archeologica
affidata ad Eliat Mazar che da alcuni anni indaga la zona settentrionale della collina
sud-orientale di Gerusalemme, il biblico Ophel. Il ductus dei cunei,
interpretati dagli assiriologi Takayoshi Oshima e Wayne Horowitz, le dimensioni del reperto, l’analisi mineralogica
dell’argilla effettuata da Yuval Goren hanno evidenziato che si tratta di una tavoletta
cuneiforme risalente al XIV a.C., realizzata con l’argilla locale delle colline
centrali palestinesi, simile agli esemplari di el-Amarna, località egiziana dove venne scoperto alla fine del
XIX secolo l’archivio della corrispondenza internazionale redatto su tavolette
cuneiformi in lingua accadica dal faraone eretico Amenofi IV che si ribattezzò
Akhenaton. Questo archivio contiene sette lettere inviate da Abdi-Khepa, re di Urusalim, importante città-stato palestinese,
identificata con Gerusalemme. Sino a pochi mesi fa, le informazioni
contenute nell’Archivio di el-Amarna, benché precise, non avevano avuto alcun riscontro
nell’archeologia gerosolimitana. Oltre un secolo di ricerche condotte in ogni
luogo della Città Vecchia e, particolarmente, della Città di Davide avevano
restituito soltanto pochi frammenti ceramici risalenti all’età del Bronzo Tardo
e questo aveva spinto alcuni studiosi a dubitare dell’identificazione di
Urusalim delle lettere dell’Archivio di el-Amarna con la Gerusalemme cananea.
Foto
di Hebrew University
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