Archeologia. Infrastrutture portuali
e un cimitero di animali di 2500 anni fa scoperti dagli archeologi a
Berenice, sul Mar Rosso, in Egitto.
Questa
volta, durante gli scavi, ci ha sorriso la fortuna perché abbiamo portato alla
luce gli elementi di legno che formano lo scafo di una nave che ha navigato
durante la prima età romana. Sono le parole di Iwona Zych del Centro di
Archeologia del Mediterraneo, presso l’Università di Varsavia, che dirige la
ricerca in collaborazione con il prof. Steven E. Sidebothamem dell'Università
del Delaware negli Stati Uniti.
Si
tratta del primo scafo di nave di questo periodo completamente conservato e
documentato in Egitto. Il luogo di ritrovamento conduce i ricercatori a
credere che la nave sia stata smantellata e le sue parti conservate in un magazzino
della baia del porto. Oggi, gli archeologi esaminano i reperti per le
misure dettagliate, così da riuscire a elaborare una ricostruzione delle
dimensioni della nave.
"Questa
sarà la prima volta che potremo stabilire con certezza le dimensioni reali e il
metodo di costruzione delle navi che solcavano il Mar Rosso, perché fino ad
oggi non erano sopravvissute unità antiche o relitti" dice Zych.
A
nord-est del porto, gli archeologi hanno scoperto un grande cimitero di piccoli
animali con 60 sepolture: gatti, cani e due piccoli cercopitechi e babbuini. La
maggior parte degli animali sono stati sepolti all'interno dei contenitori
danneggiati oppure ricoperti di frammenti di vasi di terracotta e anfore. Un
fatto interessante è che uno dei cercopitechi indossava un girocollo metallico.
La
missione Archeozoologica di Marta Osypińska, ritiene che un tale accumulo di
sepolture può essere il risultato di una pestilenza nei pressi del porto,
oppure lo sfruttamento di giovani animali in rituali magici, durante i quali
l'oracolo suggeriva il sacrificio prima di un lungo viaggio in mare. Sono noti
vari casi nella letteratura romana e si conoscono altri esempi di cimiteri di
animali. Ulteriori ricerche potrebbero chiarire questo puzzle.
Dopo
diverse stagioni di lavoro a Berenice finalmente si è riusciti a fare una mappa
completa della posizione geografica utilizzando un metodo archeologico che si
avvale di strumenti legati al magnetismo in grado di stabilire con precisione
le zone in cui vi è una struttura.
"I
risultati di quest'anno sono stati promettenti. Abbiamo registrato strutture
completamente invisibili in superficie. Tra queste c’è un edificio con un cancello
e quattro ingressi posto all'incrocio di due strade principali e un grande
complesso legato al culto e alla pubblica amministrazione nelle città del nord",
dice Zych, e aggiunge “con i risultati dell’indagine geofisica potremo pianificare
i prossimi scavi e riuscire a scoprire altri siti e reperti interessanti”.
Berenice,
fondata nel III a.C. dal faraone Tolomeo II (285-246 a.C), era munita di un
porto che gestiva la spedizione di elefanti africani. Il sovrano utilizzava
questi animali nelle battaglie contro i nemici che volevano sottrargli il
controllo delle provincie orientali. Non riuscendo ad avere accesso agli
elefanti indiani, utilizzati dai nemici, Tolomeo tentava di opporsi ai loro
elefanti ottenendoli da fonti indipendenti: Sudan, Eritrea ed Etiopia. Gli
animali giungevano con l'aiuto delle navi che attraversavano il Mar Rosso, e
Berenice era uno snodo strategico per le operazioni navali. Successivamente
gli animali arrivavano dal deserto orientale della valle del Nilo. Oltre agli
elefanti, al porto sono stati trovati vasi con le merci provenienti da India,
Ceylon e Sud Arabia.La città era un rifugio e un luogo di soggiorno temporaneo
per marinai, commercianti e persone provenienti dagli angoli più remoti del
mondo.
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