giovedì 21 agosto 2014

Archeologia. Infrastrutture portuali e un cimitero di animali di 2500 anni fa scoperti dagli archeologi a Berenice, sul Mar Rosso, in Egitto.

Archeologia. Infrastrutture portuali e un cimitero di animali di 2500 anni fa scoperti dagli archeologi a Berenice, sul Mar Rosso, in Egitto.

Questa volta, durante gli scavi, ci ha sorriso la fortuna perché abbiamo portato alla luce gli elementi di legno che formano lo scafo di una nave che ha navigato durante la prima età romana. Sono le parole di Iwona Zych del Centro di Archeologia del Mediterraneo, presso l’Università di Varsavia, che dirige la ricerca in collaborazione con il prof. Steven E. Sidebothamem dell'Università del Delaware negli Stati Uniti.
Si tratta del primo scafo di nave di questo periodo completamente conservato e documentato in Egitto. Il luogo di ritrovamento conduce i ricercatori a credere che la nave sia stata smantellata e le sue parti conservate in un magazzino della baia del porto. Oggi, gli archeologi esaminano i reperti per le misure dettagliate, così da riuscire a elaborare una ricostruzione delle dimensioni della nave.
"Questa sarà la prima volta che potremo stabilire con certezza le dimensioni reali e il metodo di costruzione delle navi che solcavano il Mar Rosso, perché fino ad oggi non erano sopravvissute unità antiche o relitti" dice Zych.
A nord-est del porto, gli archeologi hanno scoperto un grande cimitero di piccoli animali con 60 sepolture: gatti, cani e due piccoli cercopitechi e babbuini. La maggior parte degli animali sono stati sepolti all'interno dei contenitori danneggiati oppure ricoperti di frammenti di vasi di terracotta e anfore. Un fatto interessante è che uno dei cercopitechi indossava un girocollo metallico.
La missione Archeozoologica di Marta Osypińska, ritiene che un tale accumulo di sepolture può essere il risultato di una pestilenza nei pressi del porto, oppure lo sfruttamento di giovani animali in rituali magici, durante i quali l'oracolo suggeriva il sacrificio prima di un lungo viaggio in mare. Sono noti vari casi nella letteratura romana e si conoscono altri esempi di cimiteri di animali. Ulteriori ricerche potrebbero chiarire questo puzzle.
Dopo diverse stagioni di lavoro a Berenice finalmente si è riusciti a fare una mappa completa della posizione geografica utilizzando un metodo archeologico che si avvale di strumenti legati al magnetismo in grado di stabilire con precisione le zone in cui vi è una struttura.
"I risultati di quest'anno sono stati promettenti. Abbiamo registrato strutture completamente invisibili in superficie. Tra queste c’è un edificio con un cancello e quattro ingressi posto all'incrocio di due strade principali e un grande complesso legato al culto e alla pubblica amministrazione nelle città del nord", dice Zych, e aggiunge “con i risultati dell’indagine geofisica potremo pianificare i prossimi scavi e riuscire a scoprire altri siti e reperti interessanti”.
Berenice, fondata nel III a.C. dal faraone Tolomeo II (285-246 a.C), era munita di un porto che gestiva la spedizione di elefanti africani. Il sovrano utilizzava questi animali nelle battaglie contro i nemici che volevano sottrargli il controllo delle provincie orientali. Non riuscendo ad avere accesso agli elefanti indiani, utilizzati dai nemici, Tolomeo tentava di opporsi ai loro elefanti ottenendoli da fonti indipendenti: Sudan, Eritrea ed Etiopia. Gli animali giungevano con l'aiuto delle navi che attraversavano il Mar Rosso, e Berenice era uno snodo strategico per le operazioni navali. Successivamente gli animali arrivavano dal deserto orientale della valle del Nilo. Oltre agli elefanti, al porto sono stati trovati vasi con le merci provenienti da India, Ceylon e Sud Arabia.La città era un rifugio e un luogo di soggiorno temporaneo per marinai, commercianti e persone provenienti dagli angoli più remoti del mondo.


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