venerdì 16 maggio 2014

I guerrieri di Monte Prama, nuova scoperta che però non lo è del tutto, di Massimo Pittau

I guerrieri di Monte Prama, nuova scoperta che però non lo è del tutto
di Massimo Pittau



Nei due quotidiani della Sardegna, il 14 maggio 2014, è stata pubblicata la notizia di una nuova scoperta a Monti Prama di Cabras: il ritrovamento di due blocchi scolpiti di arenaria, i quali escludono che le statue dei Guerrieri fossero in un cimitero.
Io, in un libretto del 2009, avevo già scritto e dimostrato che nel sito c'era un tempio, quello del Sardus Pater, già segnalato dal geografo greco-alessandrino Claudio Tolomeo e del quale ho perfino presentato una ricostruzione verosimile. Quel mio libretto andò esaurito in soli 6 mesi, tanto che subito dopo la Editrice Democratica di Sassari (EDES) pubblicò una seconda edizione ampliata e migliorata.

In questa II edizione, a pag. 53, ho perfino pubblicato l'ombra satellitare di una probabile grande tomba di giganti esistente nel sito.
Rispetto a quanto ho scritto in quel mio libretto intendo fare oggi queste precisazioni:
1. La pianta ricostruita del tempio arieggia chiaramente il “tempio etrusco” (si veda quello ricostruito a Villa Giulia di Roma).
2. L’interpretazione delle statue come quelle di altrettanti “guerrieri-pugilatori” è una “baggianata” che offende l'intelligenza di noi Sardi, dato che in nessun luogo e in nessun tempo i guerrieri hanno fatto la guerra coi “guantoni da pugili”. Il bronzetto di Dorgali che aveva dato lo spunto a questa baggianata non è quello di un “guerriero-pugilatore”, bensì è quello di un “cuoiaio” che muove sul capo un cuoio che ha lavorato, come giustamente aveva scritto l'acuto e autorevole archeologo Doro Levi.
3. La ricostruzione che è stata fatta di recente di un “guerriero-pugilatore”, che avrebbe sul capo lo scudo per parare i pugni dell'avversario - ricostruzione che fa bella mostra di sé nel Museo e in tutte le raffigurazioni pubblicitarie - è un'altra “baggianata”, questa costruttiva: lo scudo posto sopra il capo, come una specie di “parapioggia”, risulta adesso fatto col cemento armato, fornito della relativa “struttura metallica”: ma – obietto io - non sono tutte le statue dei guerrieri di Monti Prama fatte esclusivamente di pietra arenaria, la quale mai avrebbe consentito quella specie di parapioggia?

2 commenti:

  1. Ci piacerebbe che il professor Pittau si rendesse disonibile col suo bagaglio di conoscenza a livello linguistico con il suo contributto in un raffronto e scambio internazionale di saperi. Sarà un prezioso rappresentante della Sardegna e con voce di merito ,a condizione che abbandoni la posizione scomoda della poltrona e venga nel prato a dialogare La sua esperienza e il suo pensiero costante col mondo etrusco trova spazio d'indagine in una configurazione nuovache va più in la ,di una sola direzione di indagine.E.sarà mi auguro tutto un'altro dire e altra soddisfazione Una sfida,un rimettersi in giocho e per il quale, penso valga la pena sprecare tempo. Non si tiri indietro. Un cordiale saluto.

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  2. Massimo Pittau scrive:
    Mi era sfuggito questo commento, al quale volentieri rispondo. Io non ho mai visto segni di scrittura su quelle statue e nessuno ne ha fino ad ora parlato.
    La questione è che sono ormai numerosi coloro che in ogni piccola screpolatura di un sasso o di una roccia vedono i segni di una "scrittura nuragica". E siccome la Sardegna è una terra piena di rocce e di sassi, se ne deve concludere che la nostra ormai deve essere denominata "L'Isola della scrittura" e che i Nuragici sono stati i più grandi scrittori dell'antichità....

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