lunedì 11 novembre 2024

Uno Speciale per Eduardo De Filippo. Articolo di Felice Di Maro

Uno Speciale per Eduardo De Filippo

Articolo di Felice Di Maro

 


Nelle edicole di Napoli è comparso un Supplemento al giornale Il Mattino con 16 articoli che hanno celebrato Eduardo De Filippo a  quarant’anni dalla morte. Ho pensato di fare un articolo anche per i momenti più salienti della vita di Eduardo, delle commedie e dei luoghi di Napoli. 

Con la collaborazione della “Fondazione Eduardo De Filippo” Il Mattino, quotidiano di Napoli, giovedì 31 ottobre ha pubblicato un Supplemento al giornale dedicato al ricordo di Eduardo, a quarant’anni dalla morte. 24 pagine con articoli di Tommaso De Filippo, Lina Sastri, Titta Fiore, Vincenzo Salemme, Tommaso La Pera, Mario Martone, Sergio Rubini, Francesco Somma, Massimo Ranieri, Luca Miniero, Vittorio Del Tufo, Eduardo De Angelis, Geppi Glijeses, Mimmo Borrelli, Antonio Sinagra, Gabriele Russo. Qui si presentano alcune osservazioni su alcuni articoli e della figura artistica  di Eduardo che è stato un personaggio, secondo me unico, oltre che è stato un attore, scrittore, compositore di commedie e poeta ed

è stato Senatore a vita nominato da Sandro Pertini.

Non risiedo a Napoli e per quanto posso seguo le vicende culturali della città e umilmente penso che sia stato importante che almeno nella sua città, sia stato pubblicato a quarant’anni dalla morte una pubblicazione che seppur modesta come può essere considerato un Supplemento a un giornale, ha però un valore aggiunto ed  è entrato a pieno titolo nella storiografia eduardiana perché la nostra storia deve vivere con noi e con le nostre tensioni culturali al di là anche dei confini geografici locali e soprattutto dalle fasi della politica che non sempre hanno avuto relazioni con le dinamiche che agitano il quadro storico-culturale di Napoli. L’attenzione ai personaggi che hanno avuto un ruolo obiettivamente importante per la formazione e lo sviluppo  della Nostra Repubblica soprattutto a livello culturale è importante ricordarle e conoscerne la loro biografia e le loro opere.

Il Supplemento dal titolo “Speciale Il Mattino - De Filippo Quarant’anni dopo” in prima pagina presenta un articolo di Tommaso De Filippo, Presidente della Fondazione Eduardo De Filippo, che ha centrato con il titolo, “Eduardo è qui: quando l’assenza diventa presenza” che le tensioni culturali di quanti hanno conosciuto Eduardo e lo ricordano sono ancora vive e per i giovani che lo hanno letto nei vari libri e hanno visto le sue commedie che sono state trasmesse dalla Rai è un momento di approfondimento. Tra le varie notizie, l’attenzione sui diritti dei testi delle commedie è davvero importante perché è giusto che le commedie di Eduardo non vengano stravolte. I personaggi che hanno firmato gli articoli successivi sono noti e non mi è possibile presentare tutti i loro articoli che descrivono non solo i loro ricordi ma parlano del presente come l’articolo di Sergio Rubini, p.9, che sta preparando un film dedicato al trio: Eduardo, Titina e Peppino. Nel Supplemento si colgono anche tensioni e interpretazioni poco note delle sue commedie come “La grande magia” una commedia del 1948 che Gabriele Russo, p.23, ha offerto una recensione dei significati con osservazioni critiche che vanno approfondite. Francesco Somma, p.9, Direttore della Fondazione Eduardo De Filippo, presenta un articolo che va discusso perché riguarda un tema molto dibattuto, ecco il titolo: “Fuitevenne: dietro quel grido c’era un invito a sprovincializzarsi”. Fraintendimenti? No! Attenzione! Oggi è storia ma posso dire che da emigrante interno non ho mai condiviso quell’uscita di Eduardo e non la condivido neppure oggi. Quella, come dire, esternazione di Eduardo all’epoca fece molto rumore perché, quando si lascia la propria città si perdono diritti esistenziali che sono anche politici che a volte (ma quasi sempre) è impossibile riacquistarli se non per caso, quindi, mai dire sì all’emigrazione forzata come purtroppo per Napoli è avvenuto grazie, sia chiaro, non certo per Eduardo s’intende ma per i vari partiti che hanno amministrato Napoli e per i personaggi politici che poi, alcuni sono diventati statisti di alto grado. Non entro nel merito dell’articolo del Direttore della Fondazione, lascio il commento ai cultori di Eduardo, quelli che sono nati a Napoli e non hanno mai lasciato la città. La storia di Napoli è anche storia della Nostra Italia ed è stata caratterizzata negativamente dall’emigrazione che non è soltanto quella verso altri Stati ma anche verso le altre regioni, non è una mobilità volontaria ma à un’emigrazione con caratteristiche sociopolitiche negative, quella frase di Eduardo lanciata da un artista quale lui era, era rivolta ai giovani attori che gli avevano chiesto consigli per il loro futuro professionale, ma poi è stata lanciata dai media continuamente ed è diventata una specie di luogo comune negativo e merita di essere cancellato anche se non è facile, ma proviamoci.        

La biografia di Eduardo De Filippo è complessa, era nato il 26 maggio del 1900, e non il 24 come viene riportato dalle enciclopedie [1] da Luisa De Filippo figlia di commercianti di carbone e da uno dei commediografi e attori più famosi del tempo: Eduardo Scarpetta. I due non erano sposati, Scarpetta era infatti marito di Rosa De Filippo zia di Luisa ed  aveva già tre figli: Domenico (nato da una relazione di Rosa con il re Vittorio Emanuele II), Maria (nata dalla relazione di Eduardo con una maestra di musica) e Vincenzo. Luisa metterà al mondo nel 1898 Annunziata (Titina), Eduardo e nel 1903 Giuseppe (Peppino). Eduardo, come sua sorella e poi come Peppino, calca il palcoscenico fin da bambino: il 6 febbraio 1906 debutta al Teatro Valle di Roma nella parodia dell’operetta La geisha di Sidney Jones [2]. Eduardo è stato sempre un attore per tutta la sua vita ed ha sempre avuto una sua compagnia ed ha sempre analizzato la realtà della società napoletana ma nelle sue commedie ha presentato anche la realtà sociale più generale. Il momento di svolta è stato una commedia, “Napoli milionaria” del 1945 presentata al teatro San Carlo di Napoli il 15 marzo poche settimane  prima della liberazione, da allora una frase  ha caratterizzato la nostra Italia: “Ha dda passà 'a nuttata” [3] cioè, deve trascorrere la notte, e bisogna sopportare le difficoltà della vita con la speranza che si risolvano “'A guerra nunn'è fernuta” (la guerra non è finita). Da allora Eduardo  è stato un riferimento obiettivamente sociopolitico e non soltanto artistico tanto che poi alla fine quasi al termine della sua carriera venne nominato Senatore a vita il 26 settembre del 1981 da Sandro Pertini, Presidente della Repubblica. È stato per lui certo un impegno di tipo diverso e cioè politico-istituzionale e si è dedicato con grande impegno alla lotta contro la delinquenza minorile per una legge che salvaguardasse i minori dando a loro l’opportunità di studiare e di imparare un mestiere [4].

Le sue commedie sono state tante e non è possibile elencarle tutte. Il 31 ottobre del 1984 Eduardo De Filippo morì e ci ha ha lasciato un'enorme eredità drammaturgica e non solo che continua a risuonare idealmente in teatro, in tv, giovedì 31 ottobre è stato celebrato nel teatro San Ferdinando con la proiezione gratuita “Questi fantasmi” in versione restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia, “Cineteca Nazionale”, Un'iniziativa del Teatro di Napoli presieduta da Luciano Cannito e diretta da Roberto Andò, per rendere tributo anche ad un altro anniversario, i 70 anni dall'apertura del San Ferdinando [5]. Come è noto, il teatro San Ferdinando fu da lui acquistato dopo la fine della guerra e rinnovato a sue spese. È importante presentare qui la sua ultima commedia “Gli esami non finiscono mai” che fi presentata il 21 dicembre del 1973 al Teatro della Pergola di Firenze dopo due anteprime riservate ai giovani sotto i 21 anni [6]. La commedia è stata un’innovazione e al di là dal titolo che è entrato si può dire nel linguaggio comune Eduardo mette sulla scena i vari gradi delle prove della nostra vita , da quello degli studi e del matrimonio e di una possibile relazione extraconiugale e in finale la prova della morte che è un momento della vita.

Meritano attenzione i luoghi di Napoli legati alle commedie e alla biografia di Eduardo [7], soprattutto prima che egli si trasferisse a Roma dove è morto. Il luogo di nascita di Eduardo non pare sia pienamente acquisito anche se  per le memorie di Peppino De Filippo contenute nella biografia “Una famiglia difficile” si è pensato a Piazzetta Ascensione, sul retro del palazzo di via Vittoria Colonna numero 4 appartenente a Eduardo Scarpetta, il grande commediografo e attore, padre naturale dei fratelli De Filippo. Ma si è indicato anche via Bausan come casa natale di Eduardo, recenti ricerche hanno individuato in via Vittoria Colonna n. 14 l'abitazione in cui Eduardo nacque e visse con la madre Luisa De Filippo, sarta teatrale e amante di Scarpetta. Sì, il palazzo in cui abitò lo storico e politico Giustino Fortunato, ma che al tempo risultava come civico numero 5 e aveva certamente un aspetto diverso dall'attuale. In via Filangieri, vi è un altro luogo eduardiano poco ricordato, l'attuale cinema Filangieri che era il Teatro Kursaal, dove dal 21 dicembre del 1931 andò in scena una delle commedie più amate di Eduardo: “Natale in casa Cupiello”. Un successo immediato che decretò il lancio nazionale della Compagnia del Teatro Umoristico dei fratelli de Filippo. I luoghi eduardiani sono diversi [8] ma c’è il Vico San Liborio 80 che è davvero particolare, nei pressi di piazza Carità, lì in un basso, viveva la vera Filumena Marturano, una prostituta che negli anni della Seconda guerra mondiale ispirò Eduardo a scrivere il relativo capolavoro, la storia di una donna che riesce a far riconoscere e far mantenere i suoi figli da parte del facoltoso Mimì Soriano. Un dramma che fu portato anche sullo schermo da Vittorio De Sica con la versione che ne diede il “Matrimonio all'italiana”, interpretato da Sophia Loren, il cui volto oggi non a caso figura all'esterno del civico 80 di vico San Liborio. Diversi altri sono i luoghi eduardiani a Napoli, tra cui spicca il Teatro San Ferdinando che egli rilevò dopo i bombardamenti della guerra e per la cui rinascita finì per indebitarsi.

Il Supplemento non poteva contenere tutto e un vuoto, umilmente, secondo me c’è e riguarda le lezioni che Eduardo ha fatto all’Università La Sapienza di Roma. Com’è noto, dal professor Ferruccio Marotti, allora direttore dell’Istituto del Teatro e successivamente del Teatro Ateneo, fu invitato a tenere un ciclo di lezioni di teatro che furono registrate integralmente e oggi sono conservate nell’Archivio Audiovisivo dello Spettacolo presso il Labs (Laboratorio Audiovisivo dello Spettacolo) diretto dal professor Stefano Locatelli. Queste  registrazioni costituiscono uno straordinario documento nel quale si può leggere la storia, l’arte e l’umanità di Eduardo. Oltre alle lezioni si sono conservati alcuni frammenti dell’incontro tra Eduardo e Carmelo Bene, nel 1981 misero in scena un recital doppio, nel quale Bene proponeva al pubblico la sua Lectura Dantis, Eduardo recitava le sue poesie. Questa rara testimonianza della loro collaborazione risale al biennio 1981-82, un periodo in cui il recital fu portato in tournée in diverse città fino alla rottura dei rapporti fra i due. C’è anche la presentazione di Eduardo della Tempesta di William Shakespeare, da lui recitata in napoletano [9]: l’alba del futuro? Fino ad oggi però non si è visto.

 

Note:

[1] (https://www.ilmattino.it/cultura/libri/eduardo_de_filippo_compleanno_atto_nascita-7425222.html).

[2] (https://www.fondazionedefilippo.it/eduardo-de-filippo/).

[3] E. De Filippo, “I capolavori di Eduardo” ed. Einaudi, 1973, p.238.

[4] (https://www.fondazionedefilippo.it/eduardo-de-filippo/).

[5](https://www.ilmattino.it/spettacoli/cinema/eduardo_de_filippo_40_anni_morte_iniziative_napoli_e_roma-8448227.html).

[6] (https://www.valeriotagliaferri.it/gli-esami-non-finiscono-mai-di-eduardo-de-filippo/).

[7] (https://www.ilmattino.it/rubriche/scoprinapoli/scopri_napoli_luoghi_eduardo_de_filippo_rubrica_marco_perillo-8450323.html?refresh_ce).

[8] (https://www.ilmattino.it/video/glocal/la_napoli_di_eduardo-8450434.html).

[9](https://festival.ilcinemaritrovato.it/film/eduardo-de-filippo-lezioni-di-teatro-alluniversita-sapienza-di-roma/).

 

P.S.: Il Supplemento su Eduardo De Filippo è stato pubblicato insieme al giornale Il Mattino di giovedì 31 ottobre 2024 in distribuzione nelle edicole della Campania e Roma, non è in Rete è disponibile però in: (https://shop.ilmattino.it/ricerca).

Si ringrazia Ciro Connola per avermelo inviato.  

 

 

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