lunedì 3 luglio 2023

Archeologia della Sardegna. Su Tempiesu di Orune. Articolo di Pierluigi Montalbano

Archeologia della Sardegna. Su Tempiesu di Orune.

Articolo di Pierluigi Montalbano

Ai piedi di una parete in scisto, a 5 km dal paese, c'è una sorgente intorno alla quale 3200 anni fa fu realizzato, e si conserva quasi integro, un monumento straordinario che all'alba del solstizio d'estate celebra nella roccia il matrimonio divino fra sole e acqua. Su Tempiesu è realizzato con blocchi di trachite e basalto, non presenti nel territorio e quindi trasportati da lontano, perfettamente lavorati e uniti con grappe di piombo. Il complesso offre un teatrale effetto multicolore che ne esalta la bellezza. Il pavimento è in leggera pendenza, e mostra una canaletta che conduce l'acqua sorgiva verso una seconda fonte antistante. Il tetto è ripido, a doppio spiovente, e all'apice (nell'acroterio) sosteneva venti spade in bronzo infisse nella roccia. Tutta l'architettura è votata all'eleganza, con due raffinati archi monolitici a tutto sesto, gronde scolpite nella roccia vulcanica, due altari a bancone ai lati dell'ingresso e due nicchie rettangolari per le offerte incassate nelle pareti. Quattro gradini portano alla vena sorgiva, inglobata in un piccolo vano circolare chiuso con volta a cupola. Al centro del pozzetto c'è una fossetta di decantazione dove sono state rinvenute offerte votive in bronzo: bronzetti, spilloni, pendagli, bracciali, anelli, aghi, elementi di collana in ambra e altri oggetti preziosi.

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