martedì 24 ottobre 2017

Archeologia. Gli scavi scoprono la civiltà del Colle Bianco, un insediamento agricolo di genti che occuparono l'area nell’Età del Bronzo.

Archeologia. Gli scavi scoprono la civiltà del Colle Bianco, un insediamento agricolo di genti che occuparono l'area nell’Età del Bronzo.

Dopo gli ultimi scavi condotti davanti alla grotta tra Guglionesi e Larino, emergono nuovi e interessanti elementi utili a ricostruire ciò che accadeva nel periodo dell’Età del Bronzo in quell’area: dai resti ritrovati sotto terra - punte di frecce, frammenti ceramici, pietre lavorate - una comunità di agricoltori ha abitato lo spazio davanti all’antro. Gli studiosi hanno ora in programma una campagna di scavi approfondita per capire usi, costumi e tradizioni della comunità.

La ricognizione dell’area davanti alla Grotta del Colle Bianco scopre che  nell’area tra Larino e Guglionesi, sono presenti insediamenti dell’età del Bronzo. Gli archeologi, insieme a studenti dell’UniMol, tirocinanti, specialisti, dottorandi e dottorati e liberi professionisti del settore sono tornati nella zona per sottoporre l’area davanti all’antro a ulteriori studi. Hanno scavato con le mani fino a un metro di profondità «perché è il modo migliore per salvaguardare i reperti e fare in modo che tornino alla luce integri», spiega la dottoressa e archeologa Antonella Minelli, responsabile della
spedizione.
Grazie al progetto messo in campo dall’Università degli Studi del Molise con la supervisione della Minelli e della dottoressa Maria Assunta Cuozzo del Dipartimento di Scienze Umanistiche, otto archeologi per una settimana alla fine di settembre hanno potuto analizzare il terreno, e dagli scavi sono emersi una serie di elementi importanti: frammenti ceramici decorati secondo elementi riconducibili all’Età del Bronzo, pietre e selce lavorati, punte di frecce ritrovate nel terreno e l’ossidiana, “un elemento – aggiunge ancora la dottoressa Minelli – che non appartiene al posto, ma è importata da fuori e questo fa pensare che si tratti di merce di scambio e anche che chi abitava questa zona si sia spostato, portando il materiale da fuori. Ci sono poi pezzi di macine che riportano ai cereali, facendo pensare che a una comunità di agricoltori, anche perché sono stati trovati pesi in pietra per il telaio utili per la tessitura e la filatura”.
Davanti alla grotta, «e non dentro», dovrebbe aver vissuto una comunità di contadini per un periodo di tempo che sarà oggetto della prossima campagna di scavi programmata per il prossimo anno. «E’ difficile, infatti, definire i dettagli, ma stiamo lavorando per mettere a punto un nuovo percorso di scavi che sarà più lungo, almeno un mese, per scavare più in profondità e cercare manufatti e tracce in un’area più vasta. Si tratta di creare un’attività più estesa sotto i vari aspetti di studio e analisi per capire bene chi c’era e come viveva. Cercheremo informazioni e dati più precisi utili a ricostruire ogni aspetto di quella civiltà, usi, costumi e loro tradizioni».

Il materiale ritrovato è custodito nella Soprintendenza Archeologica del Molise che coordina il progetto con il supporto logistico e finanziario del Comune di Guglionesi e della Pro Loco. «Grazie al proprietario del terreno che ci ha permesso di lavorare e scavare in tranquillità – conclude la responsabile - abbiamo potuto verificare la presenza di  materiale in deposizione primaria, grazie al fatto che i lavori agricoli non hanno interessato la zona consentendone la conservazione». 

Fonte: http://www.primonumero.it

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