Archeologia. Gli scavi
scoprono la civiltà del Colle Bianco, un insediamento agricolo di genti che occuparono l'area nell’Età
del Bronzo.
Dopo gli ultimi scavi condotti
davanti alla grotta tra Guglionesi e Larino, emergono nuovi e interessanti
elementi utili a ricostruire ciò che accadeva nel periodo dell’Età del Bronzo
in quell’area: dai resti ritrovati sotto terra - punte di frecce, frammenti
ceramici, pietre lavorate - una comunità di agricoltori ha abitato lo spazio
davanti all’antro. Gli studiosi hanno ora in programma una campagna di scavi
approfondita per capire usi, costumi e tradizioni della comunità.
La ricognizione dell’area
davanti alla Grotta del Colle Bianco scopre che nell’area tra Larino e
Guglionesi, sono presenti insediamenti dell’età del Bronzo. Gli archeologi, insieme
a studenti dell’UniMol, tirocinanti, specialisti, dottorandi e dottorati e
liberi professionisti del settore sono tornati nella zona per sottoporre
l’area davanti all’antro a ulteriori studi. Hanno scavato con le mani fino a un metro di profondità «perché è il modo migliore per salvaguardare i
reperti e fare in modo che tornino alla luce integri», spiega la dottoressa e
archeologa Antonella Minelli, responsabile della
spedizione.
Grazie al progetto messo in
campo dall’Università degli Studi del Molise con la supervisione della Minelli
e della dottoressa Maria Assunta Cuozzo del Dipartimento di Scienze
Umanistiche, otto archeologi per una settimana alla fine di settembre hanno
potuto analizzare il terreno, e dagli scavi sono emersi una serie di
elementi importanti: frammenti ceramici decorati secondo elementi
riconducibili all’Età del Bronzo, pietre e selce lavorati, punte di frecce
ritrovate nel terreno e l’ossidiana, “un elemento – aggiunge ancora la
dottoressa Minelli – che non appartiene al posto, ma è importata da fuori e
questo fa pensare che si tratti di merce di scambio e anche che chi abitava
questa zona si sia spostato, portando il materiale da fuori. Ci sono poi pezzi
di macine che riportano ai cereali, facendo pensare che a una
comunità di agricoltori, anche perché sono stati trovati pesi in pietra
per il telaio utili per la tessitura e la filatura”.
Davanti alla grotta, «e non
dentro», dovrebbe aver vissuto una comunità di contadini per un periodo di
tempo che sarà oggetto della prossima campagna di scavi programmata per il
prossimo anno. «E’ difficile, infatti, definire i dettagli, ma stiamo lavorando
per mettere a punto un nuovo percorso di scavi che sarà più lungo, almeno
un mese, per scavare più in profondità e cercare manufatti e tracce in un’area
più vasta. Si tratta di creare un’attività più estesa sotto i vari aspetti
di studio e analisi per capire bene chi c’era e come viveva. Cercheremo
informazioni e dati più precisi utili a ricostruire ogni aspetto di quella
civiltà, usi, costumi e loro tradizioni».
Il materiale ritrovato è custodito
nella Soprintendenza Archeologica del Molise che coordina il progetto con il supporto
logistico e finanziario del Comune di Guglionesi e della Pro Loco. «Grazie al
proprietario del terreno che ci ha permesso di lavorare e scavare in
tranquillità – conclude la responsabile - abbiamo potuto verificare la presenza
di materiale in deposizione primaria,
grazie al fatto che i lavori agricoli non hanno interessato la zona
consentendone la conservazione».
Fonte: http://www.primonumero.it
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