Archeologia. Sepolture
"selettive" del 7000 a.C. in un villaggio preistorico in Giordania
di Grazia Terenzi
Si tratta di una scoperta
davvero insolita: i resti scheletrici di più di 70 persone smembrate, le
ossa radunate per tipo e sepolte, successivamente, in ciste di pietra
all'interno di abitazioni. I ricercatori pensano possa trattarsi di una pratica
volta a mantenere in contatto lo spirito dei defunti con il mondo dei vivi.
La scoperta è stata fatta da n
gruppo di archeologi dell'Università di Copenhagen in un villaggio situato
a nord di Petra, Shkarat Msaied, risalente a 9000 anni fa. Si
tratta di un sito molto ben conservato, dove un tempo viveva una comunità
di cacciatori-raccoglitori che abitavano in edifici di forma circolare.
Il National Geographic riferisce che gli archeologi hanno trovato circa 15 fosse comuni, dieci delle quali sono state scavate ancora in epoca moderna. Le sepolture contenevano
ossa ordinate per tipo, appartenenti a
uomini, donne e bambini. L'analisi dei resti suggerisce che i corpi siano stati
lasciati dapprincipio all'aperto perché si decomponessero, poi siano stati
smembrati, ordinati e sepolti nelle ciste di pietra.Il National Geographic riferisce che gli archeologi hanno trovato circa 15 fosse comuni, dieci delle quali sono state scavate ancora in epoca moderna. Le sepolture contenevano
La pratica di lasciar
decomporre i resti dei defunti prima di pulirli e di raccoglierne le ossa è una
tradizione comune a molte culture in tutto il mondo. Lo scorso anno gli
archeologi hanno trovato, in Bolivia, una sorta di "camera
mortuaria" di duemila anni fa, nella quale erano stati bolliti corpi umani
privati della loro carne. E' stata trovata anche della calce gessosa, molto
probabilmente utilizzata per separare il tessuto e il grasso dalle ossa. Pratiche
analoghe sono state attestate in un villaggio neolitico in Turchia, in un
insediamento dell'età della pietra in Italia e in una sepoltura di 9000 anni fa
nelle Filippine.
Fonte:
http://oltre-la-notte.blogspot.it/
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