Archeologia. Porti e approdi della Sardegna Nuragica: Neapolis (Guspini)
di Pierluigi Montalbano
L’approdo di Neapolis chiude a sud il Golfo di
Oristano e dalle immagini satellitari offerte in rete si distinguono facilmente
la laguna di Marceddì, la laguna di San Giovanni e la zona dove si trovavano
gli stagni di Santa Maria. Fra i reperti trovati in prossimità dello scalo
portuale ci sono le statuette ceramiche dei devoti sofferenti che chiedono la
guarigione. Gli archeologi ipotizzano che i numerosi insediamenti di età
neolitica presenti in questo territorio, non vivevano in funzione delle lagune.
Erano comunità agricole che coltivavano nella fertile valle irrigata dal Rio
Cixerri e dal Flumini Mannu, che scorrevano insieme. La laguna si formò per
sommersione della valle, e le ricerche hanno testimoniato che proprio nella
zona degli stagni di Santa Maria si trovava l’approdo di Neapolis.
I depositi delle anfore greche, fenicie e
cartaginesi sono stati trovati nel santuario che doveva sorgere in prossimità
dello scalo. In età romana (I d.C.) gli stagni erano già formati perché proprio
nel cordone che divide lo stagno di San Giovanni dagli stagni di Santa Maria,
si è trovata una buona quantità di anfore romane. La città di Neapolis, quindi,
non poteva più sfruttare il porto adiacente il villaggio perché l’apporto dei
materiali trasportati dai fiumi formò il cordone e si dovettero spostare le infrastrutture
dal bacino di Marceddì.
In età punica la città accolse il pregiato
vasellame greco, e il nome stesso della città è di derivazione greca, ottenuto
dalla trasformazione del vecchio nome dato da Cartagine: Macomadas, ossia luogo
del mercato nuovo. Questo insediamento garantiva proficui scambi economici con
diversi partners internazionali.
Anche nella costa orientale della Tunisia esiste
una Neapolis, e dal V a.C. fu tra i maggiori porti cartaginesi, quindi abbiamo
vari approdi con lo stesso nome, tutti amministrati da Cartagine. Secondo
Giovanni Garbini le Macomades puniche (ne sono note tre in
Africa e cinque in Sardegna: Nigolosu, Tresnuraghes, Nureci, Genico e Nuoro)
segnerebbero altrettanti "mercati nuovi" che si aprivano al commercio
cartaginese. Questo spiega, secondo Zucca, la loro dislocazione ai margini del
dominio punico. Centri di piccole dimensioni (nulla di paragonabile a Tharros,
Sulci o Cagliari), articolati intorno a un nuraghe che ne costituiva il centro
ideale e materiale, punto di pacifico incontro tra gli abitanti locali e i
commercianti punici che risiedevano sul posto. Le Macomadas riflettono
dunque una realtà economico-sociale legata alla presenza cartaginese. In
Sardegna esisteva però anche un altro toponimo, formato con la parola maqom "mercato": Macopsisa (oggi
Macomer), un mercato che evidentemente non era nuovo e che pur tuttavia era
stato abbastanza importante da aver dato il suo nome semitico a un centro
sardo. La storia di questa portualità continua nel medioevo perché nei
portolani e nelle carte nautiche sono, a più riprese, menzionati i porti sardi.
A Neapolis il mutamento del paesaggio non ha
conservato tracce visibili di quella portualità. Oggi abbiamo uno scenario di
stagni, mare e terra, un panorama che cambia di continuo per effetto della
natura. Alcuni porti dell’antichità, quindi non solo a Neapolis, sono finiti
sott’acqua, altri si trovano sepolti sotto la sabbia e altri ancora sono stati
spostati quando le condizioni di approdo non consentivano più lo sbarco dei
mercantili e delle altre barche, come avvenne, ad esempio, a Cagliari pochi
secoli prima di Cristo.
Purtroppo il preciso assetto della Neapolis punica
non è stato ancora individuato a causa della sovrapposizione delle strutture di
età romana, tuttavia ci sono le tracce della cinta muraria del IV secolo a.C.,
costruita con grandi blocchi poligonali in arenaria. L'area della
necropoli punica dovrebbe trovarsi a ridosso del tratto nord-ovest della cinta
muraria, dove sono stati individuati i resti di diverse tombe a fossa distrutte
durante lavori agricoli.Immagini (al centro e in basso) per gentile concessione di Segio Pianti
Immagine sopra:
http://www.provincia.mediocampidano.it/resources/cms/images/20100127_neapolis_d0.jpg
http://www.provincia.mediocampidano.it/resources/cms/images/20100127_neapolis_d0.jpg
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