martedì 9 giugno 2015

Archeologia. Le incisioni rupestri della Val Camonica

Le incisioni rupestri della Val Camonica


Si trovano nel territorio di Brescia e costituiscono una delle più ampie collezioni di petroglifi preitorici del mondo. L'UNESCO ne ha riconosciuto quasi duecentomila su circa 2000 rocce, in oltre 180 località comprese in 24 comuni. Le incisioni furono realizzate in ottomila anni, fino al Ferro, e quelle dell'ultimo periodo sono attribuite al popolo dei Camuni ricordato dalle fonti latine. La maggior parte delle incisioni è stata realizzata con la tecnica della martellina, altre con graffito. Le figure si presentano a volte sovrapposte senza ordine apparente, ma spesso appaiono in relazione logica tra loro, a illustrazione di un rito religioso o di una scena di caccia o di lotta. Questa impostazione spiega lo schematismo delle immagini, ognuna delle quali è un ideogramma che rappresenta l’idea dell’oggetto reale. La loro funzione è riconducibile a riti celebrativi, commemorativi, iniziatici o propiziatori che si tenevano in occasioni che legavano le comunità. Tra i segni più noti spicca la cosiddetta Rosa Camuna, simbolo ufficiale della regione Lombardia. Nel dialetto locale della Valle Camonica le incisioni rupestri vengono indicate col termine di pitoti, ovvero pupazzi. Le incisioni più antiche risalgono al Mesolitico, ossia a partire dall'VIII Millennio a.C., qualche millennio dopo il ritiro del ghiacciaio che ricopriva la Val Camonica (Wurm), e furono opera di cacciatori nomadi che seguivano gli spostamenti degli animali. Le figure rappresentate raffigurano animali di grandi dimensioni (cervi e alci), che costituiscono le tipiche prede di quel periodo. Sono presenti nel comune di Darfo Boario Terme, nel Parco comunale delle incisioni rupestri di Luine. Nel Neolitico si diffusero anche in Val Camonica le pratiche agricole, con la formazione dei
primi insediamenti. Gli elementi principali delle composizioni sono figure umane e insiemi di elementi geometrici (rettangoli, cerchi, puntini, forse rappresentazioni topografiche del territorio), figure antropomorfe (gli oranti) dell’età del Bronzo. Le figure geometriche (le mappe) rappresenterebbero l'inizio dell'arte rupestre camuna. Analoga sequenza è presente al Monte Bego (Francia), l'altro grande polo dell'arte rupestre alpina. Durante il Rame, comparvero la ruota, il carro e le prime forme di metallurgia. Si realizzano pietre istoriate con simboli celesti, animali, armi, arature, file di esseri umani e altri segni. A questi monumenti, si attribuisce una funzione rituale, collegata al culto degli antenati. Con il Bronzo prende il sopravvento il tema delle armi, a testimonianza dell’importanza dei guerrieri nella società camuna del tempo, accanto a quello delle figure geometriche (cerchi e varianti) in continuità con le epoche precedenti.

Le incisioni del Ferro sono quelle attribuite al popolo dei Camuni e costituiscono circa il 70-80% di tutte le figure censite. Le opere manifestano l'ideale di virilità e di eroica superiorità, con duelli e figure umane che ostentano le proprie armi, la muscolatura e i genitali. Sono inoltre presenti capanne, labirinti, impronte di piede, scene di caccia, reticoli e simboli vari. Anche nell'età del Ferro sono presenti composizioni topografiche, risalenti al VI-IV a.C., come nella famosa mappa di Bedolina. Durante la dominazione romana l'attività petroglifica subì una forte contrazione, ma si ripresentò nell'Alto Medioevo con incisioni di simboli cristiani come croci e chiavi.

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