Le incisioni rupestri della Val Camonica
Si trovano nel territorio di Brescia e costituiscono una delle più ampie collezioni di petroglifi preitorici del mondo.
L'UNESCO ne ha riconosciuto quasi duecentomila su circa 2000 rocce, in oltre
180 località comprese in 24 comuni. Le incisioni furono realizzate in ottomila
anni, fino al Ferro, e quelle dell'ultimo
periodo sono attribuite al popolo dei Camuni ricordato dalle fonti latine. La maggior
parte delle incisioni è stata realizzata con la tecnica della martellina, altre con
graffito. Le
figure si presentano a volte sovrapposte senza ordine apparente, ma spesso appaiono
in relazione logica tra loro, a illustrazione di un rito religioso o di una
scena di caccia o di lotta. Questa impostazione spiega lo schematismo delle
immagini, ognuna delle quali è un ideogramma che rappresenta l’idea
dell’oggetto reale. La loro funzione è riconducibile a riti celebrativi,
commemorativi, iniziatici o propiziatori che si tenevano in occasioni che
legavano le comunità. Tra i segni più noti spicca la cosiddetta Rosa Camuna,
simbolo ufficiale della regione Lombardia. Nel dialetto locale della Valle Camonica
le incisioni rupestri vengono indicate col termine di pitoti, ovvero pupazzi.
Le incisioni più antiche risalgono al Mesolitico, ossia a partire dall'VIII Millennio a.C., qualche millennio
dopo il ritiro del ghiacciaio che ricopriva la Val Camonica (Wurm), e furono
opera di cacciatori nomadi che seguivano gli spostamenti degli animali. Le
figure rappresentate raffigurano animali di grandi dimensioni (cervi e alci),
che costituiscono le tipiche prede di quel periodo. Sono presenti nel comune
di Darfo Boario Terme, nel Parco comunale delle incisioni rupestri di Luine. Nel Neolitico si diffusero
anche in Val Camonica le pratiche agricole, con la formazione dei
primi
insediamenti. Gli elementi principali delle composizioni sono figure umane e
insiemi di elementi geometrici (rettangoli, cerchi, puntini, forse rappresentazioni
topografiche del territorio), figure antropomorfe (gli oranti) dell’età del
Bronzo. Le figure geometriche (le mappe) rappresenterebbero l'inizio dell'arte
rupestre camuna. Analoga sequenza è presente al Monte Bego (Francia), l'altro
grande polo dell'arte rupestre alpina. Durante il Rame, comparvero la
ruota, il carro e le prime forme di metallurgia. Si realizzano pietre istoriate con simboli
celesti, animali, armi, arature, file di esseri umani e altri segni. A questi
monumenti, si attribuisce una funzione rituale, collegata al culto degli
antenati. Con il Bronzo prende il
sopravvento il tema delle armi, a testimonianza dell’importanza dei guerrieri
nella società camuna del tempo, accanto a quello delle figure geometriche
(cerchi e varianti) in continuità con le epoche precedenti.
Le
incisioni del Ferro sono quelle
attribuite al popolo dei Camuni e costituiscono circa il 70-80% di tutte le
figure censite. Le opere manifestano l'ideale di virilità e di eroica
superiorità, con duelli e figure umane che ostentano le proprie armi, la
muscolatura e i genitali. Sono inoltre presenti capanne, labirinti, impronte di
piede, scene di caccia, reticoli e simboli vari. Anche nell'età del Ferro sono
presenti composizioni topografiche, risalenti al VI-IV a.C., come nella
famosa mappa di Bedolina. Durante la dominazione romana l'attività
petroglifica subì una forte contrazione, ma si ripresentò nell'Alto Medioevo con incisioni di simboli cristiani come croci e
chiavi.
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