Università di Quartu Sant'Elena
Riprese di Fabrizio Cannas
Quaranta anni fa, nell’oristanese, l'aratro di un contadino urtò contro una pietra sotto la quale era sepolto l'esercito dei Giganti di Monte Prama. Gli scavi portarono alla luce una trentina di statue di guerrieri in pietra d'arenaria che, oggi, hanno cambiato le certezze degli studiosi sull'arte e l’ideologia nuragica. Gli scavi nelle campagne di Cabras, sono ripresi lo scorso settembre 2014, e dal sito archeologico sono riemersi altri due guerrieri giganti, ma non si è trovata l’ipotizzata terza statua interrata sotto le precedenti. Sono più integri, e differenti per postura, rispetto ai precedenti. A differenza dei precedenti guerrieri con guanto armato e scudo sulla testa, questo ha la mano destra e lo scudo stretti sul petto e sul fianco, come il celebre bronzetto nuragico dell’850 a.C. ritrovato nella tomba etrusca di Vulci, a Viterbo, epoca in cui la grande statuaria greca era ancora da venire. Questo ritrovamento di eccezionale valore storico e culturale ha richiamato in Sardegna studiosi da tutto il mondo perché cambia notevolmente l’immagine dei sardi nuragici ipotizzata fino a oggi. Verosimilmente sarà riscritta parte dell'epopea umana nel Mediterraneo, nella quale i nuragici occupano una posizione privilegiata sotto vari punti di vista: la centralità dell’isola lungo le rotte mediterranee, la perizia artistica e architettonica, l’ideologia religiosa legata al mondo dei defunti, all’acqua, al sole e alla luna.
I Giganti sono l'esempio più antico di colossi a tutto tondo nella grande statuaria classica dell'area Mediterranea. Oltre i due guerrieri, sono stati portati alla luce altri frammenti in buone condizioni. Ricordiamo che negli anni Settanta erano stati trovati 27 busti, 15 teste, 176 frammenti di braccia, 143 frammenti di gambe, 784 frammenti di scudo e altri indefinibili che ricomposti diedero forma ai guerrieri.
I Giganti potrebbero rappresentare gli antenati nuragici, figure legate a un rito ancestrale il cui relitto è ancora presente in quella tradizione che anima i comuni sardi nei giorni delle ricorrenze in cui si conservano la memoria della caccia, della pesca e dell’allevamento, la lotta tra uomo e forze della natura, il rapporto fra individui e destino. Dallo stato di abbandono, oggi i guerrieri nuragici viaggiano prepotentemente verso la ribalta internazionale.
Il corso dell'anno accademico 2014/2015 si svolge nell'aula magna dell'Università di Quartu Sant'Elena, ogni martedì alle ore 17.00, in Viale Colombo 169.
Con la collaborazione dell'istituto, del videomaker Fabrizio Cannas e del docente, Pierluigi Montalbano, saranno offerte sul canale Youtube tutte le lezioni di archeologia previste nel programma. L'accesso è libero e gratuito.
I lettori sono invitati a proporre suggerimenti per migliorare la fruibilità o altre caratteristiche.
Se qualcuno fosse interessato a collaborare, ad esempio inserendo i sottotitoli in inglese, sarebbe il benvenuto. Per visionare le lezioni è sufficiente cliccare sui link sotto.20° Lezione: I Giganti di Monte Prama
19° Lezione: Le Navicelle Bronzee
18° Lezione: I Bronzetti Nuragici
17° Lezione: L'antica metallurgia in Sardegna
16° Lezione: I Pozzi Sacri
15° Lezione: Le Capanne delle Riunioni
14° Lezione: Dai Nuraghi a Tholos all'urbanizzazione
13° Lezione: Le guerre dei Popoli del mare
12° Lezione: I micenei nel Mediterraneo
11° Lezione: La Civiltà Minoica e la talassocrazia
9° Lezione: I Nuraghi a Tholos
8° Lezione: Architetture funerarie, le Tombe di Giganti
7° Lezione: I nuraghi a corridoio e il Sistema Onnis
5° Lezione: Le Domus de Janas e il culto dei defunti
3° Lezione: Le prime civiltà del Mediterraneo
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