La
storia del Natale
E’ il giorno in
cui i cristiani celebrano la nascita di Gesù Cristo, venuto al mondo in una
stalla di Betlemme, in Palestina. Con il Natale, la religione cristiana propone
due riflessioni sulla vita: la nascita del Bambino e l’amore materno della Vergine
Maria.
Christus natus
est nobis. Venite adoremus:
«Cristo è nato per noi. Venite ad adorarlo». Questo è l’annuncio del Natale e
il suo senso più profondo, infatti è il giorno in cui si ricorda che il
creatore e signore del Cielo e della Terra si è fatto uomo tra gli uomini a
favore di tutta l’umanità. La religione cristiana vede questo momento come l’evento
fondativo per la nascita della Chiesa.
La celebrazione
del Natale è solenne e dura otto giorni. Dal 25 dicembre, giorno in cui si
tengono ben tre messe natalizie, una a mezzanotte, una la mattina presto e una
durante il giorno, fino al primo gennaio, giorno interamente dedicato a Maria, Madre
di Dio.
Il Natale come
lo celebriamo oggi nasce a Roma nei primi decenni del Trecento. Da allora si è diffuso
in tutto il mondo e oggi è una delle ricorrenze che toccano più in profondità
il sentimento dei popoli. Attorno alla liturgia religiosa è nata e si sono
diffusi riti e abitudini popolari che danno un significato particolare ai
giorni che precedono e che seguono il 25 dicembre (giorni di vacanza dal lavoro
e dalla scuola).
Anzitutto si
vuole che il periodo natalizio sia un periodo di bontà e di riconciliazione.
Questo sia nelle piccole vicende familiari che nelle grandi questioni storiche;
persino le guerre si sono quasi sempre fermate, almeno per qualche ora, in
occasione del Natale. Nasce da ciò il fatto che durante il Natale gli adulti si
scambiano bigliettini d’auguri e doni di ogni sorta, mentre ai bambini che sono
stati buoni provvede il sempre molto atteso Babbo Natale.
Il questo clima
si caricano di un senso speciale le realizzazioni dei presepi e l’addobbo
degli alberi di Natale. In famiglia, fare il presepe, è sempre un gioco
collettivo e una tradizione che, dove ha messo radici, nulla riesce a
cancellare. Lo stesso succede con l’albero di Natale, un abete a cui si
appendono nastri argentati, palline colorate, sacchetti con regali, angioletti,
lucine multicolori e, sulla punta, una stella cometa.
Altrettanta cura
viene dedicata alla decorazione della casa, dei negozi, delle strade. Tutto
diventa multicolore e luminoso. Ghirlande di agrifoglio o di vischio alle
porte, festoni di pino o di abete sui mobili, colombe e campanelle dorate ai
soffitti, nastri argentati e fili di luci intermittenti ovunque.
I momenti più
intensi arrivano la notte di Natale. Le famiglie si ritrovano al completo
attorno alla mensa della vigilia ricca di piatti tradizionali. Nelle case si
accendono i camini, e radio e televisione mandano in onda canzoni tipicamente
natalizie, come Astro del ciel, Merry Christmas, Tu scendi dalle stelle.
Senza questo
canto, diceva il grande compositore Giuseppe Verdi, il Natale non sarebbe
Natale. Tutto questo accompagna la veglia dei fedeli che vanno alla messa di
mezzanotte portando fiaccole di canna o di ginepro dove intoneranno l’Adeste
fideles in lode del Bambin Gesù, un evento indimenticabile per chi
riesce a viverlo, almeno una volta, nella basilica di S. Pietro a Roma.
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