Gesù sposò Maddalena: non è Dan Brown, ma un codice
del 570 d.C.
Scritto in siriaco su pergamena sarà
presentato domani alla British Library
di Vittorio Sabadin
Un altro tassello fortifica la ancora
traballante tesi che Maria Maddalena fosse la moglie di Gesù e la madre dei
suoi figli. Un libro scritto nel 570 in siriaco su pergamena, e ora custodito
alla British Library, racconta una storia diversa da quella dei quattro Vangeli
canonici, molto più vicina - come si è affrettata a ironizzare la Chiesa
d’Inghilterra - al Codice da Vinci di Dan Brown. Ma il numero
di antichi documenti che conferma questa tesi continua a crescere, e decine di
seri studiosi vi si stanno dedicando senza pregiudizi. Domani la stessa British
Library terrà una conferenza stampa, e si conosceranno altri dettagli.
Il libro proviene da un monastero egizio
ed era stato acquistato nel 1847 dal British Museum. Probabilmente si tratta di
una traduzione dall’aramaico di un testo più antico. Redatto in 29 capitoli,
racconta la storia di Joseph, un giovane molto noto all’epoca, conosciuto
dall’imperatore Tiberio e dal faraone d’Egitto (forse Natakamani), che lo
considerava figlio di Dio. A 20 anni Joseph va in sposo ad Aseneth, che gli dà
due figli: Manasseh ed Ephraim. Simcha Jacobovici, giornalista investigativo
israeliano che scrive anche sul New York Times, e Barrie Wilson,
professore di ricerche religiose a Toronto, hanno studiato per sei anni il
manoscritto e raccolto le loro deduzioni nel libro The Lost Gospel,
il vangelo perduto.
In una delle prime pagine dell’antico
testo il misterioso
autore avverte che tutto quello che segue è scritto in un codice che va interpretato. I riferimenti cristiani contenuti nelle pagine sarebbero però così tanti che non è necessario essere Robert Langdon per capire che i nomi di Joseph e Aseneth nascondono quelli di Gesù e Maria Maddalena. Nel testo si narra che alla donna, dopo la morte del marito, viene somministrata l’eucarestia, «il pane e il calice della vita». Gli unici quattro Vangeli autorizzati dalla Chiesa dopo le riforme di Costantino non raccontano nulla della vita di Gesù tra la sua infanzia e l’età matura, un periodo nel quale, per un «rabbi», sarebbe stato obbligatorio sposarsi. Ma la storia di Joseph e Aseneth sarebbe raccontata anche in altri manoscritti, sopravvissuti alla sistematica distruzione dei Vangeli apocrifi solo grazie al fatto che celavano la vera identità dei due sposi. Anche il testo della British Library non sembra però sfuggito alla censura: alcune pagine sono state vistosamente strappate via.
autore avverte che tutto quello che segue è scritto in un codice che va interpretato. I riferimenti cristiani contenuti nelle pagine sarebbero però così tanti che non è necessario essere Robert Langdon per capire che i nomi di Joseph e Aseneth nascondono quelli di Gesù e Maria Maddalena. Nel testo si narra che alla donna, dopo la morte del marito, viene somministrata l’eucarestia, «il pane e il calice della vita». Gli unici quattro Vangeli autorizzati dalla Chiesa dopo le riforme di Costantino non raccontano nulla della vita di Gesù tra la sua infanzia e l’età matura, un periodo nel quale, per un «rabbi», sarebbe stato obbligatorio sposarsi. Ma la storia di Joseph e Aseneth sarebbe raccontata anche in altri manoscritti, sopravvissuti alla sistematica distruzione dei Vangeli apocrifi solo grazie al fatto che celavano la vera identità dei due sposi. Anche il testo della British Library non sembra però sfuggito alla censura: alcune pagine sono state vistosamente strappate via.
Due anni fa la docente di Harvard Karen L.
King aveva annunciato la scoperta di un frammento di papiro in copto di uno di
questi testi perduti, nel quale si legge: «E Gesù disse loro: mia moglie…». Ma
secondo Jacobovici e Wilson basta anche solo scorrere i Vangeli di Marco, Luca,
Matteo e Giovanni per convincersi che Maddalena aveva un ruolo di primissimo
piano accanto a Gesù. Assiste alla crocifissione, alla sepoltura e alla
scoperta della tomba vuota. Lava il corpo del Cristo, cosa consentita solo alle
mogli o ad altri uomini, ed è la prima persona alla quale Gesù si rivolge dopo
la resurrezione.
Il sentimento popolare, soprattutto in
Francia, non ha avuto bisogno di aspettare Dan Brown per venerare Maria di
Magdala come la seconda donna più importante del Cristianesimo dopo la Vergine
Maria, nonostante papa Gregorio Magno l’avesse bollata nel 590 come una
prostituta, commettendo un vistoso errore - forse meditato e voluto - di
interpretazione dei testi canonici. Per secoli è stata ritratta dai grandi
maestri, da Tiziano a Caravaggio a Canova, come una penitente afflitta dai suoi
peccati: che sia stata o no la moglie di Gesù, era un destino che non
meritava.
Fonte: www.lastampa.it
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