Cartografia nautica: le proiezioni ovali
di Rolando Berretta
Mettiamo da parte quella cartografia portolana, con la ragnatela, e passiamo alle proiezioni ovali. Andiamo a Firenze.
Sembrerebbe che si stesse studiando un po’ di tutto. Grande cosa approfondire la Storia della Matematica. Magari ci sarebbe qualche dettaglio da chiarire nel disegno di Rosselli. Ci sono sicuramente 180° completati, su suggerimento di Claudio Tolomeo. Negli altri 180° ci sono molte cose curiose del tipo: Sumatra, Giava Maggiore e Minore, etc etc sono sull’Equatore e, non sul Tropico. La grande Isola asiatica che si trova sul Tropico è finita sul Circolo Polare. Tralasciamo.
Bene, o male, le Proiezioni Ovali fanno la loro comparsa. Datosi che ci sono i Circoli Polari, ben calcolati, possiamo affermare che conoscono bene l’inclinazione della Terra. Merito di Gionitus?
Mercatore introdusse il metodo di proiezione che porta il suo nome e che, perfezionato più tardi, è rimasto fino ad oggi fondamentale nella cartografia. Il primo passo della proiezione di Mercatore consiste nell’immaginare una Terra sferica inscritta in un cilindro retto di lunghezza indefinita e che è tangente alla Terra lungo l’Equatore…
Nel 1599 Edward Wright (1558-1615) professore universitario a Cambridge, precettore di Enrico Principe di Galles, ed egli stesso buon navigatore, sviluppò la base teorica della proiezione di Mercatore… ( Carl B.Boyer – storia della matematica- oscar Mondatori)
Però….
Anche Mercatore era partito con la sua bella Proiezione Ovale. Poi, da vero genio della Cartografia, diede una bella raddrizzata ai Meridiani e impostò una griglia da 10° sull’asse est-ovest e su quella nord-sud. (Non mi sembra che abbia mai usato la griglia portolana; quella con la ragnatela)
Ottimo lavoro. Dovendo raffigurare questa sua nuova opera su diversi pezzi… cosa ti inventa? Nel disegno base inserisce una serie di incroci e, da questi, ha tracciato una serie di linee che toccano i diversi pezzi. Sembrano linee lossodromiche (o portolane) ma non lo sono. Un occhio attento capisce che servono solo a far combaciare i vari pezzi quando verranno disegnati sul nuovo materiale e in formato decisamente più grande. Una cosa è disegnare in piccolo, altra cosa è riprodurlo in una gigantografia. Sembra che ai suoi tempi si usassero specchi concavi, lenti, fori sui muri, specchi sul soffitto, etc etc per proiettare le immagini da riprodurre. Erano degli esperti.
Ecco il suo capolavoro.
Questa Carta, conosciuta da tutti, lo ha reso IMMORTALE.
Provate a chiedere in giro chi fosse l’anconetano Grazioso Benincasa, Non lo conosce nessuno.
Provate a chieder chi fosse Gerardo Mercatore e scoprirete che si conosce anche il suo vero nome.
Così vanno le cose. ( su Gerardo Mercatore si può consultare la Wikipedia. C’è tutto. Questo vale per quei pochi che non sono molto informati. Credo che siano pochi.)
Come non restare a bocca aperta davanti a un simile capolavoro decantato da tutti?
Questa è la celeberrima Proiezione del Mercatore.
Come vorrei chiedere, a QUALCUNO, cos’è quella sua spiegazione, in basso a destra, dove ha accoppiato due angoli da 90° e ha tirato delle rette che si incrociano a 11°15’- 22°30’- 45° ma come si legano con le rette dello sviluppo Mercatore è poco chiaro.
Misura le linee lossodromiche che non usa?
Chi ha raddrizzato la quarta di vento nel Mediterraneo? Il 30 parallelo è perfetto e Alessandria è messa nel punto giusto. Nella Castigliini, per mettere Firenze sui 43 gradi hanno portato Alessandria a 28° nord.
Qui, qualcuno ha saputo leggere le carte di Pietro Vesconte ed ha capito che c’erano gradi e non distanze. Ma, a chi, si possono chiedere queste cose?
A questo punto mi sono fatte le mie personalissime verifiche. Ho preso la mia moderna proiezione satellitare inserita, come da Castiglioni, in un reticolo da 80 unità sull’asse est-ovest e 40 unità, o settori, o spazi, sull’asse nord-sud. Quella strana proiezione con i settori verificati con la Carta Veneziana del 1484. Quella carta che mi ha permesso di capire i 26 settori, da 250 miglia romane, che segnala Toscanelli di fronte a Lisbona. Quella carta che mi ha fatto capire Claudio Tolomeo quando segnala la misura dell’Equatore in 24.000 miglia. All’altezza delle isole Canarie ho 80 settori da 300 miglia pari a 24.000 miglia totali: piccolo errore.
Ho preso la mia ricostruzione, ho ritagliato la zona che parte dalla Spagna e arriva alla fine del M.Nero e l’ho fatta combaciare con la zona del Mercatore. (In quella mia carta ho messo pure i gradi.) Ho ritagliato delle strisce tutte da 10 gradi. Ho sovrapposto la prima striscia e l’ho stirata con le maniglie. Poi la seconda e l’ho stirata. Poi ho stirato la terza. E via tulle le altre. Esempio. Ho fatto combaciare il 30° parallelo e l’ho stirato fino al 40°. Esattamente come ha fatto Mercatore.
Poi ho fatto la verifica inversa.
Ho ritagliata la zona interessata del Mercatore. L’ho sezionata in strisce da 10°. Ho sovrapposto le strisce e l’ho compresse sulla mia ricostruzione. Striscia dopo striscia.
I profili costieri si evidenziano da soli. Troppo precisi per un raffronto da una proiezione satellitare moderna e una carta del, quasi, 1600 considerando che, il tutto, è stato realizzato in maniera artigianale e con la vista del pensionato.
L’unica differenza notevole che ho riscontrato è questa:
i settori di Meridiano che, per Mercatore sono da 10°, sono più stretti dei miei che sono da 9°. Come dire che i 10 gradi di meridiano di Mercatore sono, in realtà, da 8 gradi; per il Mediterraneo.
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