Tracce di antichi migranti in Arabia
Alcuni strumenti dell'età della pietra scoperti in Yemen portano gli esperti a credere che gli esseri umani lasciarono l'Africa per popolare l'Arabia già 63.000 anni fa. L'espansione degli esseri umani moderni dall'Africa all'Eurasia attraverso la penisola arabica è, ancora oggi, una delle questioni più dibattute della preistoria.
Il luogo del clamoroso ritrovamento è Shi'bat Dihya, un wadi che collega gli altopiani dello Yemen alle pianure costiere del Mar Rosso. Qui gli scavi hanno riportato alla luce 5.488 artefatti quali lame e scaglie appuntite e 97 ossa di animali, soprattutto mucche, cavalli ed istrici. Gli strumenti potrebbero essere appartenuti agli antenati dei moderni esseri umani, provenienti dall'Africa, i quali decisero di stabilirsi in Arabia malgrado la presenza di un deserto. Le ricerche sono appena iniziate.
Il ritorno del sarcofago delle quadrighe
(AdnKronos) I militari del Comando Provinciale di Roma della Guardia di Finanza hanno recentemente concluso un'importante operazione che ha consentito di riportare in Italia un sarcofago romano di età imperiale, trafugato illecitamente oltre venti anni fa.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino e condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, hanno consentito - partendo da una capillare attività di intelligence svolta nell'antiquariato internazionale - di individuare in Inghilterra, presso un privato, il celebre "sarcofago delle quadrighe" di Aquino (Frosinone). Si tratta di un'opera in marmo del II secolo d.C., recante pregevoli scene di una corsa di quadrighe sul fronte, che rappresenta una delle più alte testimonianze dell'arte funeraria romana di età imperiale.
L'opera era stata sottratta nella notte tra il 2 e il 3 settembre 1991 dalla Chiesa della Madonna della Libera di Aquino, dove erano in corso interventi di restauro, e da allora se ne erano perse le tracce. All'esito delle investigazioni compiute dai finanzieri del Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico del Nucleo di Polizia Tributaria, la Procura della Repubblica di Cassino ha disposto il sequestro del sarcofago. Successivamente l'opera è stata rimpatriata attraverso i canali diplomatici, per essere restituita al patrimonio artistico nazionale ed alla fruizione pubblica.
Fonte degli articoli: http://oltre-la-notte.blogspot.it
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