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mercoledì 4 luglio 2012
Dio esiste realmente.
La particella di Dio esiste: dopo 48 anni di ricerche scoperto il bosone di Higgs
E' stata scoperta la "particella di Dio", ossia il bosone di Higgs grazie al quale ogni cosa ha una massa. L'esistenza della particella, prevista 48 anni fa, è stata annunciata ufficialmente oggi al Cern di Ginevra. I dati, accolti da un applauso fragoroso, sono stati presentati dagli esperimenti Cms, coordinato dall'americano Joseph Incandela, e Atlas, coordinato dall'Italiana Fabiola Gianotti. Entrambi indicano con un margine di errore vicino allo zero che il bosone di Higgs ha dimensioni comprese fra 125 e 126 miliardi di elettronvolt (GeV), ossia pesa fra 125 e 126 volte più di un protone, una delle particelle che costituiscono il nucleo di un atomo.Fra le scoperte più importanti degli ultimi 100 anni - Ribattezzata "particella di Dio", il bosone è all'origine della manifestazione della massa, e la conferma della sua esistenza rappresenterà un passo avanti nelle teorie di Unificazione, verificate per le forze nucleari ed elettromagnetiche ma dalle quali la gravità rimane ancora esclusa. Si tratta di una delle scoperte scientifiche più importanti degli ultimi cento anni.La febbre per l’ufficializzazione della scoperta - Oggi sono stati resi noti i risultati completi dei due esperimenti protagonisti di questa avventura: Atlas e Cms. Per entrambi i dati provengono dal più grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc). La scelta di presentare i dati il 4 luglio è dovuta al fatto che i risultati sono presentati in contemporanea all'apertura del congresso mondiale di fisica delle particelle (Ichep) in programma in Australia, a Melbourne.Peter Higgs si commuove e piange davanti a dati - All’appuntamento storico è presente anche Peter Higgs, dell’università di Edimburgo, ovvero lo scienziato che 48 anni fa ha ipotizzato per la prima volta l’esistenza di quella particella che ha poi preso il suo nome. Il “padre” della particella di Dio, non è riuscito a trattenere le lacrime. Piangeva mentre Fabiola Gianotti finiva di presentare i dati. Un applauso interminabile ha travolto la sala quando la presentazione è terminata e i dati sono stati sotto gli occhi di tutti: grida, applausi, tantissima emozione nei visi di tutti: un entusiasmo incredibile al quale faceva eco quello dei fisici in collegamento da Melbourne. "E' davvero incredibile - ha detto Higgs - che tutto questo sia successo mentre sono ancora in vita".I ricercatori: è chiaramente una nuova particella - "Nei nostri dati osserviamo chiaramente i segni di una nuova particella": dopo tanta prudenza, fughe di notizie e il video finito online per errore, i ricercatori parlano finalmente della particella che stanno inseguendo da decenni e che sono riusciti a catturare. Ricercatori di tutto il mondo erano in coda già dalle prime ore della mattinata, con un anticipo di tre ore, per assicurarsi un posto nel seminario affollatissimo. Prima dell'inizio dei lavori un enorme applauso ha accolto l'ingresso del fisico teorico Peter Higgs, che nel 1964 aveva previsto l'esistenza del bosone che dà la massa ad ogni cosa. Higgs non è solo: con lui ci sono gli altri teorici che in modo indipendente avevano previsto l'esistenza della stessa particella: Francois Englert, Gerald Guralnik, C. R. Hagen, Tom Kibble. Manca all'appello solo Robert Brout, morto poco più di un anno fa.Seminario affollatissimo - Il seminario del Cern è stato trasmesso in diretta in diversi centri di ricerca in tutto il mondo, primo fra tutti il convegno internazionale di fisica delle particelle in corso a Melbourne. In Italia il collegamento principale è con la sede centrale dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) a Roma. L'Infn riveste infatti un ruolo di primo piano nella partecipazione al Cern, con almeno 600 ricercatori, e nelle ricerche sul bosone di Higgs.Fabiola Gianotti: risultato entusiasmante - "Le incredibili prestazioni di Lhc e di Atlas e gli enormi sforzi di un grandissimo numero di persone ci hanno portato a questo risultato entusiasmante", ha detto Fabiola Gianotti, presentando i dati. Anche per Joseph Incandela i dati indicano che "c'è una nuova particella. Sappiamo che deve essere un bosone e che si tratta del bosone più pesante mai trovato". Entrambi gli esperimenti sono stati condotti nel più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) ed il margine di errore raggiunto in entrambi gli esperimenti è pari a 5 deviazioni standard, vale a dire che la probabilità che ci sia un errore sono praticamente uguali a zero.Direttore del Cern: è un momento storico - "E' un momento storico. I dati presentati oggi sono una pietra miliare nella nostra comprensione della natura", ha detto il direttore generale del Cern, Rolf Heuer, al termine del seminario. "Non abbiamo trovato soltanto l'ultima pietra miliare necessaria per completare il Modello Standard. Siamo all'inizio di un lungo viaggio alla scoperta delle proprietà interessanti di questa nuova particella", ha aggiunto.Ritardato di tre mesi il fermo del Lhc - Sarà estesa di tre mesi l'attività del Large Hadron Collider (Lhc), prima che la macchina vada in letargo per due anni per il previsto fermo tecnico. "La decisione è stata presa in modo da permettere agli esperimenti di raccogliere ulteriori dati sul bosone di Higgs", ha spiegato Heuer. Gli esperimenti che hanno scoperto la particella, Cms e Atlas, avranno così la possibilità di raccogliere dati che permettano di completare l'identikit della particella. Al momento è infatti possibile dire che il bosone di Higgs esiste, ne sono state identificate le dimensioni, ma non si sa quali caratteristiche abbia nel dettaglio.
Fonte: http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/12/07/scoperto-bosone.html
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