Storia dei popoli: seminiamo il seme della cultura nei nostri figli perché il futuro è ancora da costruire.
mercoledì 7 dicembre 2011
Eventi e festeggiamenti.
Cari amici lettori del quotidiano on line,
grazie alla vostra partecipazione oggi raggiungeremo le 170.000 visite dalla nascita di questa idea, avvenuta a Maggio 2010. Oltre 600 articoli hanno destato l'attenzione di varie aziende che propongono incentivi economici in cambio di spazi pubblicitari. Non cederemo alle proposte perché la cultura deve essere slegata da interessi economici, pena la decadenza dello scopo: puro entusiasmo che muove la penna.
Continueremo a mantenere pulita la pagina di copertina e ringraziamo tutti gli amici che propongono articoli inviandoli gratuitamente in redazione.
Approfittando di questo spazio dedicato ai festeggiamenti, ricordo gli appuntamenti per i prossimi giorni:
Tavola Rotonda sui Popoli del mare a Teulada, sabato 10 Dicembre presso la casa baronale. Archeologi e studiosi risponderanno alle domande e si tratterranno a pranzo con chi volesse arrivare alle 13.00 per trascorrere l'intera giornata insieme all'organizzazione. (prenotazioni tramite mail a pierlu.mont@libero.it, costo 25 Euro).
Martedì 13 Dicembre, a Cagliari, presso Villa Muscas (ex-agrario), Via Sant'Alenixedda, Presentazione del libro "Antichi Popoli del Mediterraneo" di Pierluigi Montalban. Organizzazione: Italia Nostra Onlus.
Le 5 domande che proporrò ai relatori della Tavola Rotonda sui Popoli del Mare, che si terrà sabato 10 alla Casa Baronale di Teulada, alle 17.00, riguarderanno le seguenti argomentazioni: Origine, motivazioni, conseguenze, contaminazioni economiche, tramonto.
RispondiEliminaPerché "tramonto", Pierluigi? L'uso di questo vocabolo presuppone che ci sia stato un periodo di "fioritura" culturale dei "Popoli del Mare".
RispondiEliminaChe non ci fu.
Specialmente, considerando il fatto basilare che che il gruppo dei PdM come tale non esisteva, è malinteso già nel nome stesso (di comodo): non era "un gruppo omogeneo", né tanto meno una coalizione militare e non aveva affatto concordato in precedenza un'aggressione, nè programmato l'invasione dell'Egitto (questa è la tesi, in fondo un po' paranoica, della propaganda Egizia, in parte giustificata dal fatto che molte popolazioni tentavano di entrare nel più ricco e benestante stato del mondo di allora, sia per terra che per mare).
Le motivazioni sono numerose ed interessanti: non voglio dire che arrivino al numero di trenta (che è quasi il numero dei Popoli interessati dai numerosi episodi di esodo, di migrazione, di fuga e di aggressione), ma è sicuramente un capitolo molto vario e nutrito, che spero sia il più sviscerato nel corso del congresso.
L'origine è in taluni casi difficile a stabilirsi: ma è - forzatamente - molto varia anch'essa e molto più terrena e reale di quanto alcuni mostrano di credere. Ne esistono anche prove archeologiche evidenti (e linguistiche) che gli archeologi citeranno senza dubbio.
Mi domando che cosa tu intenda per conseguenze, oltre a quelle che conosciamo già: il grande "default" economico dal Bronzo al Ferro e dal commercio esteso all'agricoltura, l'abbandono delle economie palaziali e l'instaurarsi di un movimento verso metodi amministrativi più "democratici" in molti sensi, con la scomparsa delle splendide nobiltà accentratrici. Conosciamo la scomparsa di Ugarit e dei Regni Ittiti. Sappiamo del ridimensionamento dell'Egitto stesso. Della caduta dei Regni Micenei. Conosciamo l'insediarsi dei Palestinesi nelle sedi orientali strappate all'Egitto (quasi che quelli fossero gli unici "vincitori" di tutto il travagliato rivolgimento di quegli anni!)
"Contaminazione economica" - detto così - non mi lascia capire di che cosa si parli: dovresti spiegarlo meglio.
Tramonto della civiltà nuragica, contaminazione economica... nel commento dovevo essere lapidario perché lo sviluppo delle domande è previsto solo domani. Si inizia con i cosiddetti popoli del mare per introdurre il vero argomento: i nuragici furono coinvolti?
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