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domenica 2 ottobre 2011
Graffiti rupestri realizzati da bambini del Paleolitico.
Segni in grotta realizzati 13.000 anni fa.
Di Carolyn Davies
(traduzione di Pierluigi Montalbano)
I bambini dell'età della pietra frequentarono una specie di asilo preistorico dove furono incoraggiati a sviluppare le abilità creative nell'arte rupestre, dicono gli archeologi.
Un’indagine dell’Università di Cambridge indica che i bambini si espressero in un'antica forma di pittura con le dita. E, come nelle case moderne, i loro primi sforzi scelsero le pareti domestiche.
Una conferenza dell'Università di Cambridge sull'archeologia dell'infanzia offre una intrigante occhiata alla vita dei bambini del paleolitico di circa 13.000 anni fa.
In una delle più famose grotte preistoriche decorate in Francia, il complesso di caverne in Rouffignac, nella Dordoña, conosciuta come la grotta dei Cento Mammut, gli archeologi hanno scoperto che i bambini furono aiutati attivamente ad esprimersi attraverso righe, lasciando cadere le dita sulla morbida argilla rossa per produrre decorative linee incrociate, a zig-zag e spirali.
Gli straordinari disegni, includono 158 rappresentazioni di mammut, 28 bisonti, 15 cavalli, 12 capre, 10 rinoceronti lanuti, quattro figure umane ed un orso. Sono una parte dell'arte trovata nel sistema di grotte scoperte nel raggio di cinque miglia.
La maggioranza dei disegni sono righe che coprono le pareti, i soffitti delle gallerie e i passaggi del complesso. Una delle camere è tanto ricca in strisce dei bambini che si crede che sia uno spazio riservato ad essi. Si sono identificati i marchi di quattro bambini la cui età si stima fra i due e i sette anni.
"Questo suggerisce che si trattava di un posto speciale per i bambini. Gli adulti stavano lì, ma la maggioranza di opere d'arte sono dei bambini", scrive nella sua tesi specialistica Jess Cooney, una dottoranda del dipartimento di archeologia dell'università.
"È una ipotesi, ma credo che in questa camera i bambini fossero incoraggiati dagli adulti a fare arte. Forse era una sala di giochi dove i bambini si riunivano, o uno spazio per la pratica dove li si incoraggiava a fare pratica con questo stile al fine di crescere come artisti e fare le belle pitture ed incisioni che si trovano nelle grotte di Francia e Spagna. Potrebbe essere anche una stanza utilizzata per un rituale di iniziazione per i bambini in questione."
La presenza dell'arte dei bambini fu rivelata per la prima volta nel 2006 dagli archeologi Leslie Vanno Gelder, dell'Università di Walden, nell'USA, e suo marito Kevin Sharpe. Cooney, lavorando vicino a Vanno Gelder, ha trascorso due anni analizzando la presenza dei discendenti dei cacciatori-raccoglitori.
Le righe più numerose del sistema di grotte si pensa appartengano ad una bambina di 5 anni. Vicino ad esse si nota il lavoro di alcuni adulti, forse 4, con righe simili ma più definite.
Gli archeologi sostengono che la giustapposizione dei segni degli individui adulti su quelli dei bambini indica le relazioni tra gli abitanti della grotta. Per esempio, i segni grafici mostrano che una bambina di sette anni di età, era più spesso in compagnia di un adulto giovane, probabilmente un fratello maggiore.
"Alcune delle righe dei bambini sono nella parte alta delle pareti ed i soffitti, e per realizzarle si sono forse seduti nelle spalle di qualcuno", afferma Cooney.
Le linee di quello di due anni di età, suggeriscono che la sua mano fu guidata da un adulto. Cooney dice: "Le linee e le dita sono molto controllate, e ciò è raro in un bambino di quell'età, e suggerisce che qualcuno gli stava insegnando le decorazioni. L'indagine mostra che i bambini stavano da tutte le parti, perfino nelle zone più oscure e profonde delle grotte, lontani dell'entrata. Erano tanto immersi nell'arte che si discute fortemente sul ruolo che avevano nella vita quotidiana.
"Credo che ci fossero restrizioni su quello che era permesso loro di fare, e dove era permesso loro di andare e con chi. Questa forma d’arte evidenzia un'attività dove i bambini imparavano sotto lo stretto controllo degli adulti. C’era collaborazione tra bambini e adulti, con questi ultimi che incoraggiavano i bambini a fare questi segni. Fu un'attività comunitaria."
L'importanza delle strisce fatte con le dita (trovate anche in altre grotte in Francia, Spagna, Nuova Guinea ed Australia) è stata ampiamente dibattuta nei circoli archeologici. Alcuni considerano che i segni sono scarabocchi, graffiti preistorici, ma altri suggeriscono rituali.
"Non sappiamo perché la gente li ha fatti. Possiamo ipotizzare si trattasse di rituali di iniziazione, o semplicemente qualcosa fare in un giorno piovoso", dice Cooney.
“Oltre alle linee semplici ondulate, ci sono strisce di animali e forme che sembrano essere contorni dei visi, simili a cartoni animati. Ci sono anche forme tecniche che si crede abbiano un significato simbolico, e si trovano solo in un'area molto specifica della Francia".
Cooney dice che l'oggetto della sua investigazione era "consentire ai bambini preistorici di avere una voce", poiché molti degli studi archeologici si incentrano nelle attività degli uomini.
"Ciò che è stato trovato in Rouffignac mostra bambini che gridano alle pareti per essere ascoltati. La loro presenza sta da tutte le parti. E c'è una bambina di cinque anni, che urla: "voglio dipingere, voglio dipingere."
Fotografia: Università di Cambridge
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