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mercoledì 15 giugno 2011
Bronzetti nuragici - Altre rappresentazioni del Capotribù
Altre informazioni sul capotribù
di Pierluigi Montalbano
Per una più completa informazione sul Capotribù, vi segnalo altre due statuette esaminate da Lilliu nel suo libro del 1966, e inserisco le relative immagini. Si tratta del n° 5, denominato Capotribù orante, alto 20 cm ritrovato a Teti (Abini), n° 6 Capotribù ritrovato nel tempio ipetrale a Santa Vittoria di Serri, alto 11 cm, e n° 7, Capotribù proveniente da Monte Arcosu, Uta, alto 39 cm, tutti esposti al museo di Cagliari.
La statuina n° 5 presenta i residui di metallo nell’ancoraggio dei piedi e nel bastone nodoso. Colto nel segno del saluto, il personaggio ha un berretto a calotta e nella fronte si nota una sottile banda mediana in risalto, decorata a striature. Il mantello è identico a quello del capotribù n° 4 ma è arricchito da una frangia a trattini incisi che percorre tutto il bordo. Una larga striscia in cuoio legata a tracolla custodisce il pugnale ad elsa gammata. Nel collo si nota il pomo d’Adamo e alcuni ciuffi di capelli sono raccolti nella nuca.
La statuina n° 6 calza un copricapo a calotta con banda mediana in risalto come nel n°5. Il mantello presenta simili caratteristiche al precedente con frangia lungo il bordo. Il giro vita è cinto da un cordone annodato e il pugnale ad elsa gammata è mantenuto da una cintura a tracolla nascosta sotto il manto. Gesto del saluto e bastone del “comando” sono mancanti ma si intuisce la loro presenza al momento della realizzazione. Solita stilizzazione di sopracciglia e naso a T.
La statuina n° 7 è la più grande fra tutti gli esemplari sardi. Fu rinvenuta nel 1849 sotto un sasso con altre 6 statuine più piccole. E con 8 spade, una delle quali sormontata da un cervo stilizzato. Lo Spano fu il primo illustratore di questa scultura che segue lo schema e lo stile delle altre figure descritte. La mano destra impugna una grossa daga con lama a foglia nervata e manico cilindrico. Capo e schiena sono inarcati all’indietro, indiscutibile segno di comando. Due frange rigate scendono dietro le spalle e il solito pugnale ad elsa gammata completa l’insieme. Lo sforzo espressivo è concentrato sul volto e sulla testa, coperta da una calotta che lascia scoperti i capelli, segnati da due bande triangolari striate sopra le orecchie e la nuca. Occhi a mandorla, grandi sopracciglia e lungo naso evidenziano il consueto schema a T.
Nelle immagini tratte da Lilliu, 1966, Sculture della Sardegna nuragica:
Sopra i Capotribù n° 5 e n° 7.
Centrale Capotribù n° 6.
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