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lunedì 2 maggio 2011
Pozzo di Santa Cristina - Arnold Lebeuf a Cagliari
Domani sera, alle 18.00, Arnold Lebeuf presenterà a Cagliari il libro sul Pozzo di Santa Cristina. All'incontro dibattito parteciperanno vari studiosi.
Ecco il commento dell'Unione Sarda sulla presentazione di ieri a Santa Cristina.:
I nuragici? Astronomi e architetti.
Il pozzo di Santa Cristina era un osservatorio astronomico
«I nuragici, un popolo rozzo di pastori guerrieri? Falso. Erano raffinati architetti e profondi conoscitori delle leggi matematiche che regolano i moti cosmici. La prova è il pozzo di Santa Cristina, straordinario osservatorio astronomico capace di calcolare con precisione i cicli lunari e prevedere le eclissi». A sostenere, calcoli alla mano, che in Sardegna in epoca precopernicana si conoscessero concetti come eclittica e lunistizi, è Arnold Lebeuf. Il docente franco-polacco dell'Università di Cracovia (cattedra in Storia delle religioni) e membro della Seac (Società Europea di Astronomia Culturale) ha pubblicato un'opera che potrebbe rivoluzionare la storia della scienza e i fondamenti del panorama archeologico sardo. Il pozzo di Santa Cristina - Un osservatorio lunare (ed. Tlilan Tlapalan, Cracovia, pag.224) sarà presentato stasera alle 17 nella sala conferenze del pozzo di Santa Cristina a Paulilatino e martedì alle 18 ai Salesiani di Cagliari in viale Fra Ignazio. «L'orientamento col lunistizio maggiore è sempre stato evidente: chiunque può verificare che la luna si riflette esattamente all'interno del pozzo quando si trova nel suo punto massimo. Ciò che ho dimostrato con calcoli precisi e dopo 5 anni di studio è che il pozzo, con la luce che "cola" gradatamente sui suoi gradini volutamente sfalsati, è capace di calcolare esattamente tutto il ciclo lunare. Questo è possibile con un'architettura complessa - soprattutto se si considera che quella perfezione estetica e scientifica è stata realizzata nell'Età del Bronzo - ma con un sistema visivamente semplicissimo e, per questo, geniale».
Arte ottica ed estetica futurista a servizio della scienza in epoca megalitica. Che utilità poteva avere per i nuragici calcolare eclissi e nodi dell'orbita Sole-Luna? «Politici ed economici. Se conosci i segreti del cielo detieni il potere. I testi greci raccontano di guerre vinte sfruttando la previsione di fenomeni astronomici». La perfezione non può essere frutto della ricostruzione durante il restauro? «No. Le vecchie riproduzioni documentano che Enrico Atzeni ha ricostruito solo la parte superiore delle scale che comunque non serve dal punto di vista astronomico». Se si scoprisse che c'era una copertura, cadrebbe tutta la teoria. «Chi lo sostiene dovrebbe anche dimostrarlo. Le misure sono talmente precise che non possono essere un caso. Siamo di fronte a una meraviglia architettonica. In Francia e in Messico ci sono due antichi osservatori lunari, ma Santa Cristina li precede di un millennio e mezzo». Gli accademici storceranno il naso. «L'archeoastronomia è una disciplina multidisciplinare. Occorre avere una visione d'insieme. Il confronto sarà costruttivo e la ricerca continuerà perché è un piacere in sé».
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