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lunedì 7 marzo 2011
Viaggio nella Storia a Nurallao
Dopo la sosta invernale, è ripresa Domenica 6 Marzo, al parco di Nurallao, la 3° edizione della rassegna "Viaggio nella Storia". Tema della giornata è stata la storia delle sepolture, e dei riti funerari, nella Sardegna dal Neolitico ai Punici. Gli oltre 40 partecipanti si sono dati appuntamento nella sala del ristorante del parco Funtana Is Arinus, dove alle 10.30 in punto, come da programma, si è svolto il convegno-dibattito su "domus de janas e tombe di giganti".
Il toponimo Nurallao deriva da "nur", la stessa radice protosarda di "nuraghe", che significherebbe "cumulo o luce”, e suggerisce la frequentazione della zona in epoca nuragica. Ma il suo territorio conobbe anche insediamenti punici, che dotarono la regione di un sistema di fortificazioni a presidio delle vie di penetrazione verso la Barbagia. In epoca medioevale il paese appartenne alla curatoria di Valènza, del Giudicato di Arborea, svolgendo un ruolo centrale nella gestione dei rapporti politici con il confinante Regno di Calari.
Al termine della conferenza, intorno alle 13.00, il folto gruppo ha gustato le prelibatezze del ristorante con un ricco menù tipico del luogo, accompagnato da buon vino di produzione. Frittelle, macedonia e caffè, hanno preceduto la degustazione dei liquori.
Nel pomeriggio, verso le 16.00, i partecipanti hanno passeggiato lungo i sentieri del bosco, risalendo il fiume fino alle cascate, sede ideale per le foto di gruppo.
Le acque del Rio Sarcidano, che alimentano il lago Is Borrocus, nascono nel Parco comunale di Nurallao Funtana Is Arinus, dove rumoreggiano le bellissime cascate con salto di oltre 20 m e immerse nel verde, con le quali il Rio Sarcidano inizia la sua corsa verso il lago. Il Parco tutela uno splendido bosco naturale di querce, lecci e sughere con cascate e sorgenti e si trova a monte del paese.
Alle 17.00, in auto, il gruppo ha raggiunto la Tomba di Giganti "Aiòdda", nelle immediate vicinanze del paese. La tomba di Aiòdda, risalente al XV a.C., si trova a 400 m di altezza, sulla parte occidentale dell'altopiano calcareo di Pranu is Ciaexìus, ed è stata gravemente danneggiata durante lavori agricoli dalle ruspe. Presenta il classico schema a protome taurina, con l'esedra semicircolare a lastroni in calcare, e i resti di una larga stele spezzata trasversalmente alla base. La camera funeraria si trova su un piano infossato, e in origine era delimitata all'esterno da tumulo. I filari di base in aggetto dei paramenti murari interni, foderano una lunga cella navetiforme, di sezione trasversa ogivale.
All'interno sono stati rinvenuti venti corpi, ceramiche con anse a gomito di tipo Bonnannaro, spilloni di rame e bronzo, della Cultura Campaniforme e alcuni tronconi di menhir in calcare di stele figurate, risalenti al 2800/2500 a.C. simili ai motivi simbolici delle statue-menhirs di Làconi, coi capovolti a candelabro, e i pugnali a lame triangolari, doppi o semplici.
Alcune di queste stele sono ancora posizionate nei paramenti murari della tomba megalitica, altre si trovano per terra.
La tomba megalitica di Aiòdda segna il limite meridionale all’espansione delle statue-menhirs sarcidanesi, ma presenta nuovi particolari aspetti. I resti di nove Nuraghi, la tomba megalitica e un piccolo pozzo sacro sono le testimonianze nuragiche di Nurallao. Sicuramente il sito sul colle era già sacro ai Protosardi che vi eressero i simulacri di pietra (i menhir), poi riutilizzati dai Nuragici, simboli dei loro defunti più carismatici o eroici.
Alle 18.30 si è conclusa la giornata con i saluti e l'arrivederci al 27 Marzo, quando sede dell'evento sarà il pozzo di Santa Cristina a Paulilatino. E' prevista la visita al nuraghe Losa e ad altri siti del territorio.
Questo il video sulle cascate, realizzato durante la passeggiata nel bosco di Nurallao, dall'amico Giancarlo M. che cortesemente ha reso disponibile questo incanto di Sardegna.
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