tag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post8136964712604050335..comments2024-03-27T16:44:31.033+01:00Comments on Quotidiano Honebu di Storia e Archeologia: Archeologia. Paleoambiente e interazioni culturali nella Sardegna meridionale dell’età del Ferro di Alfonso StiglitzPierluigi Montalbanohttp://www.blogger.com/profile/00281002581296200973noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-980635064225471952016-03-13T13:21:30.943+01:002016-03-13T13:21:30.943+01:00Mille grazie per la risposta e per aver chiarito b...Mille grazie per la risposta e per aver chiarito brillantemente la cosaSimonhttps://www.blogger.com/profile/18051437296122007609noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-76624573372476658802016-03-13T12:57:34.516+01:002016-03-13T12:57:34.516+01:00Gentile Alfonso,
la ringrazio molto per la sua dis...Gentile Alfonso,<br />la ringrazio molto per la sua disponibilità. Se ho ben capito il problema sulla Cagliari dell'età del ferro è la carenza di dati materiali. Il problema resta dunque aperto, immagino anche a una molteplicità di interpretazioni al riguardo. Forse la stessa cosa può dirsi sulla questione dell'interazione fra fenici e nuragici, pure ampliando lo sguardo ad altre parti dell'isola. Il quadro pare in evoluzione, forse anche per questo non si riesce a metterlo a fuoco in maniera soddisfacente. Almeno ai miei miopi occhi di profano. Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/05135057212837216120noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-16628351258767489782016-03-13T12:11:06.828+01:002016-03-13T12:11:06.828+01:00Su questa domanda è in corso un profondo dibattito...Su questa domanda è in corso un profondo dibattito in ambito scientifico, una parte degli studiosi, infatti, ritiene che il nuragico si concluda con il Bronzo finale e che l’epoca successiva (fase finale del Bronzo finale, scusi l’orrore lessicale, ed età del Ferro) vada definita in altro modo; se non ricordo male è stato Vincenzo Santoni a proporre il termine post-nuragico, accettato da alcuni, ma è quasi del tutto scomparso, anche perché non risolve il problema, ma si limita a spostarlo. In effetti, poi, non esiste un taglio netto tra la fase del Bronzo e quella del primo Ferro e i cambiamenti anche radicali, soprattutto in campo sociale, ed economico, che si portano dietro tutti gli altri cambiamenti, compreso l’abbandono della forma architettonica del nuraghe, non sono tali da troncare i rapporti con le fasi precedenti. Cambiamenti decisamente più radicali si hanno invece nella fase del secondo Ferro, quando tra la fine dell’VIII secolo e tutto il VII, in qualche area anche inizi VI, scompaiono tutti gli indicatori materiali che definiamo nuragici, che vengono sostituiti, in alcuni casi progressivamente, in altri più rapidamente, con quelli che definiamo fenici. In questo momento possiamo dire che il termine nuragico non ha più alcuna funzione e personalmente ho indicato come più appropriato il termine sardi (in senso proprio e non geografico).<br />Ma il problema di fondo nasce dal fatto che il termine “nuragico” è un nome moderno inventato per definire coloro che realizzarono i nuraghi; inventato in un momento in cui si conosceva poco di questa società e il tutto si riduceva alle torri; man mano si è visto che la società nuragica comprendeva fasi distinte in cui solo una parte è quella dei nuraghi.<br />Per cui la mia risposta è: va usato il termine nuragico sino alla fine del Primo Ferro e con qualche distinzione di area geografica anche per una parte della seconda età del Ferro, quando ci sono elementi che rimandano a quelle caratteristiche. Io ho anche parlato di persone di “ascendenza” nuragica anche in età romana.<br />Quello che è importante è essere consci che i termini e le definizioni sono sempre nostre, cioè basate sulla nostra visione moderna. Non è detto che i nuragici considerassero sé stessi nuragici, e non è un gioco di parole.<br />Spero di essere stato chiaro.<br />Alfonso StiglitzAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-23228649723506424522016-03-13T11:50:37.139+01:002016-03-13T11:50:37.139+01:00Articolo molto interessante. Da semplice lettore e...Articolo molto interessante. Da semplice lettore e da non esperto e senza alcuna intenzione polemica pongo la seguente domanda a cui non riesco a rispondere cogliendo l'occasione data da questo articolo.<br />È opportuno parlare ancora di cultura o civiltà nuragica dopo la fine del bronzo visto che la costruzione dei nuraghi si interrompe e lo sviluppo abitativo si slega dal nuraghe? <br /><br />Quali indizi di continuità culturale abbiamo per indicare che la civiltà nuragica sia se pur in mutamento ancora la matrice di tutto quello che osserviamo nel periodo del ferro? <br /><br />Non è possibile magari del tutto teoricamente che fra la fine del bronzo e l'inizio del ferro in Sardegna non ci sia stata la fine della civiltà nuragica e quello che osserviamo dopo sia qualcosa del tutto differente?<br /><br />La domanda non è se o meno siano da considerarsi sardi gli abitanti dei villaggi del ferro, ovviamente lo sono. La domanda è se sono nuragici.Simonhttps://www.blogger.com/profile/18051437296122007609noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-71218060563568465592016-03-13T09:49:28.994+01:002016-03-13T09:49:28.994+01:00Gentile Mialinu
Se avrà notato ho usato il termine...Gentile Mialinu<br />Se avrà notato ho usato il termine “precoloniale” tra virgolette perché non lo condivido (come in generale tutti i termini che contengono i prefissi pre/post), posso anche aggiungere che non condivido neanche il termine orientalizzante, che ho usato nel testo semplicemente come fase cronologica (oggi dopo la proposta di Alessandro Usai uso il termine di “secondo ferro”, decisamente più neutro). L’utilizzo di “precoloniale” va inserito nel contesto in cui ho presentato il lavoro pubblicato da Pierluigi, il congresso che si è tenuto a Cadice nel 2005, ancorché pubblicato quasi 10 anni dopo. All’epoca era in corso un forte dibattito scientifico sul termine ‘precoloniale’, molto contestato e fortunatamente ormai desueto. L’ho semplicemente usato in termini cronologici per indicare quella fase che oggi in modo più corretto e sapendone di più, chiamiamo Primo Ferro. Nel caso più specifico la “tipica soluzione «precoloniale»" indica il collocamento geografico di centri aperti ai rapporti commerciali in luoghi di contatto costieri, spesso su un’isola o su un promontorio.<br />In merito alla seconda domanda “Esistono o no delle prove archeologiche, non labili e opinabili indizi, sull'esistenza o meno di una Karalì fenicia”, oppure la prova principale è che non poteva essere altrimenti?” Il problema è che non esistono “prove archeologiche, non labili e opinabili indizi,” neanche sull'esistenza o meno di una Cagliari nuragica. Per questa fase, del primo e del secondo Ferro, a Cagliari ci muoviamo su brandelli di dati e non siamo in grado di stabilire cosa ci fosse realmente: al di là di pochi materiali nuragici, fenici e greci di VIII-VII sec., oltre a un pezzo di muro di fine VII sec. Quindi è difficile dire cosa fosse Cagliari a quell’epoca, salvo ubicare nell’area di via Brenta un qualche insediamento di natura ed estensione ignota, connesso con uno scalo marittimo. Il problema è ancora di difficilissima soluzione, in assenza di scavi.<br />Dalla fine del VI sec. in poi abbiamo la certezza, invece, di un centro urbano strutturato di cultura fenicia e di epoca punica.<br />Alfonso StiglitzAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-32013359637768149042016-03-13T08:56:07.271+01:002016-03-13T08:56:07.271+01:00Sono certo che Alfonso Stiglitz, che segue questo ...Sono certo che Alfonso Stiglitz, che segue questo nostro quotidiano, risponderà volentieri alle sue osservazioni. Da parte mia, ho una visione della frequentazione umana dei siti che mette in primo piano l'offerta di beni e servizi utili alla sopravvivenza, e la sua "sicurezza", ossia la possibilità di vivere più pacificamente possibile. Nei miei studi ho approfondito soprattutto i traffici commerciali e la nautica, e ho valutato gli scontri armati seguendo un concetto ben preciso: "la storia la scrivono i vincitori", pur se con qualche eccezione. Questo dato è un invito alla riflessione, perché non sempre le vicende sono arrivate a noi senza manipolazioni o errori. La colonizzazione di cui si parla (quella fenicia per intenderci) è, dai più, considerata secondo un'idea commerciale e non militare.Pierluigi Montalbanohttps://www.blogger.com/profile/00281002581296200973noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-48986202772168947402016-03-12T16:05:50.216+01:002016-03-12T16:05:50.216+01:00Mi scusi, Montalbano, spero di non abusare della s...Mi scusi, Montalbano, spero di non abusare della sua cortesia chiedendele ancora un chiarimento su qualcosa che è per me di difficoltosa comprensione. Vengo al dunque. Stiglitz riguardo agli insediamenti nuragici scrive: "La loro ubicazione suggerisce la ricerca del controllo di alcune posizioni strategiche, quali quella de Sa Illetta al centro di un golfo marino in una tipica soluzione «precoloniale»" Quello che non riesco a comprendere è cosa davvero sia una "tipica soluzione «precoloniale»". Che lei sappia questa predisposizione era una prerogativa specifica dei sardi nuragici oppure è comune a molti altri popoli nel corso della storia? Che so, anche gli aztechi che aspettavano il ritorno del serpente piumato edificarono Tenochtitlan con una tipica soluzione precoloniale? Comunque sia, l'intento pre(e auto)coloniale dei sardi nuragici non deve essere andato molto a buon fine, visto che nel paragrafo seguente si legge: "Con l’orientalizzante antico (ultimo quarto dell’VIII – primo quarto del VII sec. a.C.)la presenza fenicia nella città (Karalì) è accompagnata dall’insediamento fenicio a Cuccuru Nuraxi (Bernardini-Tore 1987), mentre il centro indigeno di Sa Illetta pare non avere avuto più seguito come molti altri." Ecco Montalbano, qui un po' mi perdo, o almeno, ciò che capisco io è questo: a Sa Illetta i nuragici fondano un insediamento precoloniale ma i fenici lo snobbano e non ci mettono piede. E' così? Possibile allora che negli stessi luoghi molti secoli più tardi la capitale giudicale S. Igia venga fondata con gli stessi scopi? I pisani non la snobbarono.<br />Un'altra cosa poi volevo chiederle, ché mi risulta oscura. Ho anche riletto una seconda volta il post. Esistono o no delle prove archeologiche, non labili e opinabili indizi, sull'esistenza o meno di una Karalì fenicia, oppure la prova principale è che non poteva essere altrimenti? Insomma dove la fondarono i fenici la loro amena Kalarì, a Settimo San Pietro? Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/05135057212837216120noreply@blogger.com