tag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post2646082065910904639..comments2024-03-27T16:44:31.033+01:00Comments on Quotidiano Honebu di Storia e Archeologia: Lingua etrusca e Professor PittauPierluigi Montalbanohttp://www.blogger.com/profile/00281002581296200973noreply@blogger.comBlogger10125tag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-88860206958743816952012-08-28T12:53:52.739+02:002012-08-28T12:53:52.739+02:00La scuola italiana nel Nord e centro Italia è disc...La scuola italiana nel Nord e centro Italia è discreta, più si scende più aumenta l'aria di scirocco. Beninteso ci sono anche punte nel Sud, sia chiaro, ma lavorare con chi non ne ha voglia è la prassi costante nelle scuole medie e nella gran parte degli Istituti e LIcei Artistici, solo che alle Superiori in virtù di una maggiore libertà di insegnamento qualcosa si ottiene, alle medie, qui nel Sud, sei pressato da altre esigenze. Le confesso che ogni anno (e cambio spesso scuola per questo) mi trovo costretto a promuovere il 70-80 per cento degli allievi che non meriterebbero.Ma questo vogliono i genitori, i Presidi, i numeri della scuola. Voi non vedete solo i frutti della nostra fatica, ma il frutto della volontà di quei pochi che si sono sacrificati per studiare, credendo che potesse esserci qualcosa da scoprire <br />aggiungendo qualcosa di proprio, ché a questo dovrebbe servire la ricerca, come anche al fatto che quando qualcuno dovesse "rivelare" aldifuori della Università un qualcosa, possa venire sottoposto a critica e se giudicato positivo, venirne gratificato, e non tacitato col silenziatore. Ogni riferimento a...<br />saluti<br />alberto aredduAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-12895845882856448002012-08-28T12:08:20.231+02:002012-08-28T12:08:20.231+02:00Caro Dottor Areddu,
per la scuola non posso parla...Caro Dottor Areddu, <br />per la scuola non posso parlare, per l'università forse qualcosa. So solamente che quando dalle università nelle quali ho insegnato è stato mandato un ragazzo all'estero (dall'Erasmus a stages, tirocini, dottorati e quant'altro) a questi è stato steso sempre un tappeto rosso perchè la sua preparazione era migliore di quella dei suoi colleghi. E questo non in una piccola università di vattelapesca, ma nelle migliori università europee (da Heidelberg a Cambridge, ad Aix, Barcelona, Paris-Sorbonne ecc ecc.): cosa vuol dire? nella preparazione di base penso che la scuola italiana sia una delle, se non la migliore del mondo. Naufraghiamo nella ricerca non per incapacità di farla ma per l'assenza di fondi a disposizione, pubblici come privati: da qui i posti dal 200o in poi.. Va da se che se la nostra didattica è così buona vuol dire che anche la scuola non è poi così malaccio e che prepara tutto sommato dei buoni studenti alla università. <br />Vede, gentile dottore, io sono generalmente portato a costruire, cerco di creare le condizioni perchè gli studenti che frequentano i miei corsi possano essere presi dal fuoco della curiosità, possano venire allo scavo e imparare qualcosa (magari anche con qualche bella scoperta..), possano non perdere tempo nel criticare gli altri ma lo perdano nel costruire le loro fondamenta, possano costruire con le loro mani un futuro attraverso il lavoro e solo attraverso quello. Sono un senatore dell'università di sassari e il problema che lei ha segnalato è problema reale: le dico però che chi fa le cose per bene, e sono tanti, molti più di quanto lei creda, seleziona le persone migliori e cerca di creare un futuro non solamente per i giovani allievi ma soprattutto per la regione nel suo complesso.<br />Con i più cordiali saluti, <br />marco rendeliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-55704573132816010352012-08-28T08:53:10.030+02:002012-08-28T08:53:10.030+02:00Rendeli se mi permetto, la scuola ce la siamo dist...Rendeli se mi permetto, la scuola ce la siamo distrutta perché la cultura cattolica dominante in questo paese, ha de sampre controllato dall'alto questo settore (1 solo non cattolico in 60 anni di PI) la quale cultura ovviamente avendo anche i suoi interessi nelle parificate, non si è mai trovata d'accordo col mondo che cambiava (letterariamente e umanamente non siamo più ai Promessi Sposi) e ha pensato bene che invece che la qualità e l'ammodernamento, la cosa utile per mandare avanti la baracca fosse l'ipocrisia e il pressapochismo. L'Università ce la siamo distrutta invece da noi (o meglio da voi); quando si sente dire che la migliore delle università italiane veleggia al 183 posto, qualcosa di strano ci sarà: forse il metodo di selezione del personale?<br /><br />alberto aredduAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-57538780615293788352012-08-28T06:50:50.208+02:002012-08-28T06:50:50.208+02:00Caro Massimo Pittau,
ti avrei voluto chiamare Mae...Caro Massimo Pittau, <br />ti avrei voluto chiamare Maestro ma sarei stato sicuro che quell'appellativo sarebbe suonato ai più come una presa in giro, cosa che per me invece non lo è. Mi ero sbagliato, hai ragione: a pensarci bene non è tanto la sindrome da lamenazione quella che si può cosgliere.. non mi ero alzato neanche di un centimetro dall'attualità e non avevo focalizzato la vera sindrome, quella dei "polli, o capponi, di Renzo": siamo tutti dei polli che, mentre la barca affonda a suon di cannonate, si stanno beccando fra loro, a ben vedere, su problemi-pagliuzze. <br />Stanno massacrando l'università e la scuola pubblica e noi ci becchiamo per pagliuzze, stanno tagliando i fondi per la cultura e noi ci becchiamo per i vermetti, stanno uccidendo la storia dell'isola e noi non troviamo meglio di fare che battibbeccare su due semi di miglio... Caro Massimo pensiamo alle cose serie e importanti per la comunità: forse in questo momento ce ne è un gran bisogno e c'è gran bisogno dell'aiuto di tutti coloro che stanno su questa nave per remare possibilmente dalla stessa parte. <br />Dei sassi fluviali hai pienamente ragione: non avrei dovuto accettare quell'incarico datomi dal soprintendente. Sono state solamente noie e grane: forse avresti dovuto farlo te lo studio magari arrivando a conclusioni completamente diverse.. abbiamo perso un'occasione.<br />Concludo sul nome di un linguista: Carlo De Simone, sempre che la cosa possa essere di interesse per qualcuno. <br />Un caro saluto, <br />marco rendeliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-13328117806394576102012-08-27T15:08:52.940+02:002012-08-27T15:08:52.940+02:00La lamentatio del Pittau, rileggendo bene, riguard...La lamentatio del Pittau, rileggendo bene, riguarda probabilmente qualche suo articolo mandato a "Studi Etruschi" (la rivista che da decenni è il punto di riferimento in materia di etruschistica) e lì rifiutato; in tale rivista non sono tutti archeologi ma c'è ogni anno una consistente parte dedicata all'epigrafia e alla linguistica sua correlata. Dunque il non aver mai pubblicato su tale rivista è un cruccio che il Pittau eleva a sé stesso e all'establishment più snob, che l'ha tenuto fuori da quella rivista quasi a un oncologo di vaglia l'esser stato tenuto fuori da Lancet. Faccio presente qui che grazie al mio studio su Launeddas (sulla rivista Insula), da colloqui avuti con etruscologi di vaglia (che pubblicano su Studi Etruschi), verranno aggiornate le Fontes ad Res Etruscas Pertinentes. Non sono però io il responsabile della non accettazione dell'articolo dello studioso nuorese:che si sappia.alberto aredduhttps://www.blogger.com/profile/16530554687353775589noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-59061196537481010302012-08-27T11:44:15.523+02:002012-08-27T11:44:15.523+02:00Da Massimo Pittau
Caro Collega Rendeli
1) Non è a...Da Massimo Pittau<br /><br />Caro Collega Rendeli<br />1) Non è affatto vero che col mio scritto “La Lingua Etrusca – ovvietà ignorate e contraddette” io dimostri di essere affetto dalla “sindrome della lamentazione”. Infatti, se io mi fossi lamentato per il silenzio che gli archeologi italiani dimostrano per i miei scritti sulla lingua etrusca, l’avrei fatto già nel lontano 1990, quando uscì il mio libro “Testi Etruschi – tradotti e commentati – con vocabolario” (Bulzoni Editore, Roma) e poi di volta in volta coi miei libri e articoli successivi. In realtà io avevo ed ho interesse preminente al giudizio che i miei scritti ottenevano da parte dei miei colleghi linguisti, pago di essere accolto nelle loro associazioni, di essere da loro chiamato a fare conferenze in Accademie prestigiose e contento di vedere che i miei libri si vendevano e circolavano. In realtà a me l’idea di scrivere quell’articolo è venuta all’improvviso, mentre pensavo ad altro, passeggiando nei boschi dell’Ortobene di Nùoro, dove l’ho steso nel giro di pochi giorni.<br />2) Supposto ma non concesso che la mia sia una “lamentazione” – della quale del resto avrei pure il diritto -, perché tu non vieni all’essenziale di quel mio scritto e precisamente alle gravi accuse che muovo alla “scuola archeologica italiana” di avere bloccato per 70 anni lo studio della lingua etrusca, determinando con ciò il più grave “fallimento filologico-linguistico” che ci sia stato nella storia a iniziare dalla filologia alessandrina fino al presente? Perché non rispondi tu almeno ad alcune di quelle mie accuse?<br />3) Tu mi rimproveri di non aver citato alcuni personaggi che si sono interessati di lingua etrusca; ma io non li ho citati perché erano “archeologi” e non “linguisti” e pertanto considero i loro interventi nient’altro che balbettamenti. Per lo stesso Helmut Rix, da voi idolatrato, io mi vanto di avervi messo in guardia circa la validità della sua opera Etruskische Texte: io ritengo di avere dimostrato che è un’opera concepita bene, ma realizzata male (vedi la mia lunga analisi pubblicata negli «Atti del Sodalizio Glottologico Milanese», vol. XXXVII-XXXVIII, 1906 e 1907 (Milano 1998, pgg. 71-75) (ripubblicata con qualche perfezionamento nel mio libro “Toponimi Italiani di origine etrusca”, Sassari 2006, Libreria Koinè).<br />4) Tu mi rimproveri che la mia bibliografia sarebbe ferma al terzo quarto del secolo XX: questo rimprovero è grave e pertanto io ti invito formalmente a fare l’elenco dei linguisti – non archeologi! – che hanno scritto sulla lingua etrusca in questi ultimi decenni ed io li abbia ignorati.<br />5) Rimprovero per rimprovero: nella tua qualifica di “archeologo”, non “linguista”, tu non avresti dovuto accettare l’incarico, che ti è stato dato dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari, di esaminare e di giudicare le scritte etrusche che comparirebbero in alcuni sassi fluviali rinvenuti nella riva del Tirso. Ho saputo che tu hai parlato di una falsa riproduzione della “Lamina di Magliano”; di passaggio ti comunico che io la presento tradotta nella mia penultima opera “I grandi testi della Lingua Etrusca - tradotti e commentati” (Sassari 2011, C. Delfino editore).<br />6) Comunque sia di tutto ciò, mentre non ti riconosco una sufficiente competenza in fatto di lingua etrusca, sono contento che mi si presenti l’occasione per esprimerti ancora una volta la stima che ho di te come archeologo.<br /><br />Massimo Pittau<br />Pierluigi Montalbanohttps://www.blogger.com/profile/00281002581296200973noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-37877364970470234072012-08-26T09:20:55.401+02:002012-08-26T09:20:55.401+02:00MI scusi non avevo visto il suo cognome in calce!!...MI scusi non avevo visto il suo cognome in calce!!alberto aredduhttps://www.blogger.com/profile/16530554687353775589noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-4096557889063992352012-08-26T09:15:18.459+02:002012-08-26T09:15:18.459+02:00Condivido quel che dice, tranne sul fatto che Lei ...Condivido quel che dice, tranne sul fatto che Lei lamenti che il Pittau non abbia fatto nomi di archeologi e Lei si appalesi come anonimo (come se il Suo nome, una volta esplicitato, potesse offendere qualche sensibilità). Potremmo aggiungere che al Pittau manchi un filino di senso autocritico ed esageri conseguentemente la propria autostima, citando quelli che gli hanno voluto bene, e attaccando quelli che lo hanno disdegnato. Io ho scritto di etrusco solo in un caso (cercando di documentarmi per quanto potevo)e credo di aver fornito un'importantissima chiave di spiegazione a una parola del sardo. Ma il più dei lavori si fa sulle epigrafi, che vanno studiate nel loro contesto, usufruendo anche (ma non solo) del metodo etimologico, che invece prevale nel Pittau. La mia impressione è che sul versante della indoeuropeità abbia ragione, ma non si fonda questa operando attraverso il confronto coi soli greco e latino; il Pittau ha da sempre tralasciato le lingue italiche e l'approfondimento delle altre conosciute lingue ie., finendo per gettarsi sul lidio (obscurum per obscurius),che ahinoi ha esteso senza alcuna base scientifica ma solo sentimentale e di qualche attestazione storiografica, alla formazione del nostro Paleosardo. Di questo non può farsene una ragione, ma è una grave colpa. Trovare parole sarde che solo perché non si capisce da dove provengano (peraltro senza averci dedicato mai soverchio tempo ad esaminarle)e chiamarle così d'amblée "sardiane" è un'offesa alla scienza e all'intelligenza dei lettori, i quali da quello che capisco del Pittau-pensiero devon essere ammansiti a ai quali si devon proporre unicamente delle tesi che ne sollecitino l'Identitarietà attraverso una retrospettivamente immaginifica, ri-creazione del proprio grande passato. alberto aredduhttps://www.blogger.com/profile/16530554687353775589noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-59945227208558955342012-08-26T05:26:05.029+02:002012-08-26T05:26:05.029+02:00Gentile Dottor Areddu, potrebbe aver ragione..ma p...Gentile Dottor Areddu, potrebbe aver ragione..ma potremmo anche cercare di capire quel che il prof. Pittau scrive tenendo conto certamente delle sue osservazioni. Innanzi a tutto, Lei sa meglio di me che nel nostro paese vige la sindrome della lamentazione: generalmente chi si lamenta ottiene sempre qualcosa e quindi è bene lamentarsi. C'è da chiedere e chiedersi che cosa voglia o debba ottenere il Prof. Pittau: una considerazione maggiore da parte dei colleghi? linguisti? archeologi? storici? E' possibile, ma certo è che se spara a zero contro una cricca o una casta mi pare difficile che poi possa ottenerne l'appoggio. Va da se che chi le scrive appartiene a quella cricca, consapevolmente o inconsapevolmente: non c'ero negli anni immediatamente successivi al dopoguerra quando M. Pallottino decise che l'etruscologia e le antichità italiche non dovevano essere solamente materia archeologica. In questa disciplina si dovevano analizzare tutti gli aspetti della civilità, fra i quali anche la lingua. Lingua che, dati i supporti di rinvenimento, si trasformò per molti in epigrafia.. molti non tutti perchè alcuni studiosi di linguistica etrusca ci sono stati, peccato che il professor Pittau non li abbia citati. Molti studiosi, fra i quali mi inserisco con scarso merito, hanno scelto di avere un approccio maggiormente archeologico piuttosto che epigrafico o linguistico (pur avendo seguito i corsi di Pallottino, Colonna, Cristofani, De Simone, Rix): ciò non per pusillanimità o scarsa conoscenza ma per scelta, non si può essere bravi in tutto e ognuno provi a far bene almeno il proprio mestiere. E' un peccato che il prof. Pittau non abbia citato tutti quegli studiosi che negli ultimi trenta/quaranta anni si siano interessati alla materia epigrafia, linguistica o similia, dato che la sua bibliografia mi pare ferma al terzo quarto del XX secolo... Beninteso che ciò ai miei occhi non toglie nulla al valore e all'interesse che ogni volta pongo nelle cose scritte dal prof. Pittau e questa non vuole essere certo una captatio benevolentiae nei confronti di uno studioso con il quale spesso mi sono confrontato e dal quale spesso divergo per idee.. Ma questo a me appare il sale del nostro lavoro piuttosto che argomento di lamentatio...<br />con i più cordiali saluti, <br />marco rendeliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9114049080754118173.post-89206195520313472232012-08-25T23:31:19.578+02:002012-08-25T23:31:19.578+02:00Certo che il mondo è strano ! Vabbè siamo il paese...Certo che il mondo è strano ! Vabbè siamo il paese che in stagione di "Mani Pulite" ha elevato Berlusconi, ma sentire il Prof. Pittau venire qui a lamentarsi che la Cricca degli archeologi lo ha preso di mira, loro che conterebbero, quasi più di un alto commis dello Stato, produce un effetto veramente straniante. Pittau ha novant'anni, ha alle spalle una buona carriera universitaria, una lauta pensione, una bella casa, appartiene- come leggiamo nel suo sito- a varie accademie. Lo invitano di qua e di là, e lui ci va, ha le case editrici che se lo contendono per pubblicare le sue ultime cose, ha buoni rapporti coi giornalisti nostrani, che lo intervistano a ogni piè sospinto almeno per le cose sarde. Ecco questa tirata capita male, capisco fosse quella di un ricercatore che non ha fatto carriera e passi il tempo a lamentarsi delle gerarchie e degli intrallazzi dei vari baronati. Invece mi è sembrato di rivedere nelle sue parole il celebre personaggio Geremia Lettiga, di Alan Ford, che stava sempre a lamentarsi del mondo, ben facendo parte dell'establishment. In questa Italia in cui i giovani non hanno lavoro, in cui a coloro che non vogliono leccare il culo per fare carriera è dato solo di andare all'estero per sperare di farla, dove i genitori dei borghesi impongono i propri figli al proprio lavoro, dove un italiano su tre non paga le tasse (e per questo hanno tolto le pensioni a chi le meritava), dove le fabbriche chiudono per delocalizzare altrove, il solipsistico lamento qui e oggi del nonagenario e benestante Pittau appare un tantinello a sproposito. Eh sì, visto che è saggio, ce lo conceda, un tantinello.alberto aredduhttps://www.blogger.com/profile/16530554687353775589noreply@blogger.com