Archeologia. I Popoli del Mare.
di Pierluigi Montalbano.
E' nato il mio ultimo lavoro editoriale, pubblicato da Capone - Lecce.
E' dedicato ai Popoli del Mare, alle loro origini, alle loro vicende, alla spinta evolutiva che diedero alle grandi civiltà del passato.
Lo presenterò in anteprima sabato 28 Settembre, alle ore 18, nella sala conferenze Honebu, a Cagliari / Pirri, in Via Fratelli Bandiera 100. Vi aspetto.
"Il Mare Mediterraneo è la culla di tutte le grandi Civiltà del passato. Roma, Cartagine, Atene e altre città costiere si sono alternate nel dominio sulle acque. Prima di loro, altri imperi si avventurarono fra le onde per consolidare il potere e imporre il controllo delle vie commerciali navali. Gli studiosi indagano da anni i fondali alla ricerca di tracce che chiariscano le vicende dell'età del Bronzo, quando egizi, minoici, micenei e naviganti occidentali, fra cui i sardi, frequentarono le autostrade del "mare nostrum" trasportando uomini, tecnologie, idee, cibo e merci di ogni genere. La ricerca dei metalli, soprattutto rame, stagno e argento, fornì la spinta decisiva verso la prima globalizzazione culturale della storia".
"La geografia del mare non è una semplice tavola blu. Da millenni, nessun impero è rimasto solido se ha trascurato l’esplorazione e il governo dei mari, e senza prevalere sulle onde non si può ambire all’egemonia sulle terre. Essendo inabitabile, chi riesce a controllarne i nodi strategici, ossia gli stretti, laddove le acque si restringono e le coste si avvicinano, disegna la supremazia del potere marittimo. Chi controlla i punti di strangolamento, così sono chiamati questi luoghi, può decidere di chiudere o aprire le arterie dell’economia. Chi occupa postazioni determinanti può dissuadere o colpire il nemico. Nell’età del Bronzo, le grandi potenze imperiali cercarono in tutti i modi di amministrare gli approdi in prossimità degli
Storia dei popoli: seminiamo il seme della cultura nei nostri figli perché il futuro è ancora da costruire.
mercoledì 25 settembre 2019
martedì 17 settembre 2019
Honebu, il salotto della cultura, appuntamenti d'Autunno.
Honebu, il salotto della cultura. Appuntamenti d'autunno
Buongiorno,
sono lieto di invitarvi ai prossimi eventi dell'Associazione Culturale Honebu. Tutti gli incontri del Venerdì si svolgeranno alle ore 19.00 nella Sala Conferenze in Via Fratelli Bandiera 100 a Cagliari / Pirri. Suggerisco di parcheggiare nell'ampio piazzale alla fine di Via Cuoco, a 20 metri dalla sala.
13 Settembre 2019, ore 19, Luigi Sanciu: "Antropocene, l'era della plastica"
20 Settembre 2019, ore 19, Carlo Tronchetti: "Metodologia dello scavo archeologico"
27 Settembre 2019, ore 19, Fioraldo Cocco: "Dai Sumeri a Su Meri"
4 Ottobre 2019, ore 19, Pierpaolo Piras: "La birra, storia, cosa è, come si degusta"
11 Ottobre 2019, ore 19, Stefano Piroddi: "Sandahlia, la saga, i due volti dell'anima"
18 Ottobre 2019, ore 19, Maria Teresa Casu: "Passava in bicicletta sotto la mia finestra"
25 Ottobre 2019, ore 19, Alfredo Sirianni e Milvia Petta: "Fotografia artistica e di viaggio"
8 Novembre 2019, ore 19, Nicola Castangia: "Domus de Janas"
15 Novembre 2019, ore 19, Paolo Littarru: "Archeoastronomia"
22 Novembre 2019, ore 19, Stefano Salvatici: "Il potere della mente"
29 Novembre 2019, ore 19, Salvatore Dedola: "Dizionario etimologico della lingua sarda"
6 Dicembre 2019, ore 19, Massimo Gatto: "I pozzi sacri"
13 Dicembre 2019, ore 19, Umberto Oppus: "La spada e la gloria"
20 Dicembre 2019, ore 19, Pierluigi Montalbano: "Archeologia della Sardegna"
Un caro saluto a tutti,
Pierluigi Montalbano
martedì 3 settembre 2019
Archeologia. I Popoli del Mare,un nuovo libro in uscita accende nuove ipotesi. Articolo di Pierluigi Montalbano
Archeologia. I Popoli del Mare, un nuovo libro in uscita accende nuove ipotesi.
Articolo di Pierluigi Montalbano
La geografia del mare non è una semplice tavola blu. Da millenni, nessun impero è rimasto solido se ha trascurato l’esplorazione e il governo dei mari, e senza prevalere sulle onde non si può ambire all’egemonia sulle terre. Essendo inabitabile, chi riesce a controllarne i nodi strategici, ossia gli stretti, laddove le acque si restringono e le coste si avvicinano, disegna la supremazia del potere marittimo. Chi controlla i punti di strangolamento, così sono chiamati questi luoghi, può decidere di chiudere o aprire le arterie dell’economia. Chi occupa postazioni determinanti può dissuadere o colpire il nemico. Nell’età del Bronzo, le grandi potenze imperiali cercarono in tutti i modi di amministrare gli approdi in prossimità degli stretti: la città di Troia, la splendida Ugarit, Gibilterra e i canali di collegamento che uniscono il Mediterraneo all’Oceano Indiano. E poi le ferrovie liquide: il Nilo, l’Eufrate, il Tigri, l’Indo.
Tutte le grandi Civiltà hanno l’acqua come elemento essenziale. Le gerarchie politiche, economiche e militari, ancora oggi, sono segnate dalla supremazia sul mare, la talassocrazia. Ma come si conquistano le onde? Non è sufficiente vincere i duelli nave contro nave, si devono proteggere le coste, tracciare rotte verso zone ricche di materie prime, installare strutture artificiali, conoscere venti e correnti, acquisire capacità tecnologiche, studiare il movimento degli astri. In questo testo è raccontata l’alba della globalizzazione di merci e idee, sono esposte le vicende che coinvolsero i grandi popoli del passato, alla ricerca del governo dei mari. Intorno al 1200 a.C. il mondo si fermò, l'organizzazione politica ed economica, ossia il vecchio "sistema di palazzo", fu annientato dalle imprese di bellicosi popoli che unirono le capacità di navigazione alle tecniche di combattimento, e misero a ferro e fuoco tutte le grandi città marittime dell'epoca.
Articolo di Pierluigi Montalbano
La geografia del mare non è una semplice tavola blu. Da millenni, nessun impero è rimasto solido se ha trascurato l’esplorazione e il governo dei mari, e senza prevalere sulle onde non si può ambire all’egemonia sulle terre. Essendo inabitabile, chi riesce a controllarne i nodi strategici, ossia gli stretti, laddove le acque si restringono e le coste si avvicinano, disegna la supremazia del potere marittimo. Chi controlla i punti di strangolamento, così sono chiamati questi luoghi, può decidere di chiudere o aprire le arterie dell’economia. Chi occupa postazioni determinanti può dissuadere o colpire il nemico. Nell’età del Bronzo, le grandi potenze imperiali cercarono in tutti i modi di amministrare gli approdi in prossimità degli stretti: la città di Troia, la splendida Ugarit, Gibilterra e i canali di collegamento che uniscono il Mediterraneo all’Oceano Indiano. E poi le ferrovie liquide: il Nilo, l’Eufrate, il Tigri, l’Indo.
Tutte le grandi Civiltà hanno l’acqua come elemento essenziale. Le gerarchie politiche, economiche e militari, ancora oggi, sono segnate dalla supremazia sul mare, la talassocrazia. Ma come si conquistano le onde? Non è sufficiente vincere i duelli nave contro nave, si devono proteggere le coste, tracciare rotte verso zone ricche di materie prime, installare strutture artificiali, conoscere venti e correnti, acquisire capacità tecnologiche, studiare il movimento degli astri. In questo testo è raccontata l’alba della globalizzazione di merci e idee, sono esposte le vicende che coinvolsero i grandi popoli del passato, alla ricerca del governo dei mari. Intorno al 1200 a.C. il mondo si fermò, l'organizzazione politica ed economica, ossia il vecchio "sistema di palazzo", fu annientato dalle imprese di bellicosi popoli che unirono le capacità di navigazione alle tecniche di combattimento, e misero a ferro e fuoco tutte le grandi città marittime dell'epoca.