sabato 29 maggio 2010

La mappa di Piri Reis


La mappa di Piri Reis

La strana storia della carta è cominciata nel 1929 a Istanbul, che allora si chiamava Costantinopoli, quando venne ritrovata tracciata su pergamena. Nel 1520 l'ammiraglio turco Muhiddin Piri Reis (1470-1554) compilava l'atlante Bahriyye, destinato ai navigatori. Le carte nautiche di questo atlante, corredate da note esplicative e redatte su pelle di capriolo, furono più tardi scoperte dallo studioso Halil Edhem, direttore dei musei nazionali, il 9 novembre del 1929 nel palazzo di Topkapi, ad Istanbul. Grazie alle sue attente ricerche, Edhem trovò citata l'origine delle carte che componevano l'atlante Bahriyye negli stessi scritti lasciati dall'ammiraglio Piri Reis: ebbene, narra questi che nel 1501, durante una battaglia navale contro gli spagnoli, un ufficiale turco di nome Kemal catturò un prigioniero che disse di aver preso parte ai tre storici viaggi di Cristoforo Colombo, e che possedeva una serie di carte nautiche davvero eccezionali. Sarebbe stato proprio grazie all'aiuto di quelle carte nautiche così precise che il grande navigatore genovese individuò la meta finale del suo viaggio.La carta era datata nel mese di Nuharrem nell'anno 919 dopo il profeta: nel 1513 dell'era cristiana. La carta era firmata da Piri Ibn Haji Memmed, nome completo dell'Ammiraglio Piri Reis. Questa carta attirò l'attenzione di un primo ricercatore americano, Arlington Mallery. Egli dimostrò, per mezzo di calcoli, confermati da successivi controlli, che la carta aveva richiesto conoscenze molto progredite di trigonometria sferica, che risaliva ad un'epoca antichissima, un'epoca in cui il ghiaccio dell'Antartico non ricopriva ancora la zona della Terra Regina Maud (Antartide). Sulla carta in questione si trovano rappresentati in particolare il Rio delle Amazzoni, il Golfo del Venezuela, l'America meridionale, da Baya Blanca al Capo Horn, ed infine, come abbiamo detto l'Antartide, informazioni che nessuno poteva possedere a quei tempi. Il Prof.Charles H.Hapgood del Keene State College, New Hampshire, Stati Uniti assegnò alla carta di Piri Reis ed ad altre carte analoghe il nome di "carte degli antichi re del mare". Nella Vita dell'Ammiraglio Cristoforo Colombo, scritta da suo figlio Ferdinando si legge che "[Colombo] Raccoglieva accuratamente tutte le indicazioni che marinai o altri potevano fornirgli. E le seppe sfruttare così bene, che in lui maturò l'incrollabile convinzione di poter scoprire nuove terre a ovest delle isole Canarie". Inoltre, la distanza tra l'America del Sud e l'Africa vi è indicata con precisione sorprendente. Il bottino rappresentato dalle misteriose carte disegnate da Colombo finì nelle mani di Piri Reis il quale, sulla base delle voci che correvano a quei tempi, racconta nei suoi scritti che "Cristoforo Colombo, nel corso delle sue ricerche, trovò un libro risalente all'epoca di Alessandro Magno e ne rimase così impressionato che, dopo averlo letto, partì alla scoperta delle Antille con le navi ottenute dal governo spagnolo". Qualcuno ha tracciato questa carta in un passato molto remoto, ed a noi sono pervenute delle copie come la Piri Reis o come quella di Oriontio Fineo, del 1531. Su quest'ultima, le dimensioni del continente antartico corrispondono perfettamente a quelle riportate nelle più precise carte moderne. Segnaliamo, infine, che un'altra carta turca del 1559, quella attribuita a Hadjj Ahmed, ci mostra a sua volta una terra sconosciuta che, forma un ponte tra la Siberia e l'Alaska attraverso lo stretto di Bering. Questo passaggio terrestre svelerebbe molti misteri sulle migrazioni del Paleolitico; ma essendo scomparso certamente quasi 30.000 anni fa non si riesce a capire in che modo una civiltà terrestre, conosciuta o ignota, avesse potuto sapere della sua esistenza.

Fonte: http://www.tanogabo.it/images/images11/pirireis.jpg

10 commenti:

  1. Grazie Rolando,
    se in futuro vorrai essere riconosciuto dai blogger potrai inserire un account google, ma se preferisci potrai continuare a inserire i commenti selezionando il profilo "anonimo". Tutti i contributi sono ben accetti, anche quelli che esprimono teorie differenti da ciò che propongo nei miei articoli.

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  2. Anonimo ha detto...

    Caro Pierluigi, non ti bastavano Shardana e Fenici?
    Disegnati una bella proiezione ovale delle Terra con tanto di meridiani e paralleli. Vuota!
    Marino di Tiro, ricordato da Claudio Tolomeo, aveva detto che la massa delle terre emerse dall’inizio dell’Africa alla fine dell’Asia era di 225°. Si deduceva che per raggiungere l’Asia restavano 135° di Oceano da superare. Però c’era da prendere in considerazione le varie isole che si erano ipotizzate in questo Oceano. I Veneziani avevano segnalato Antilia e Satanazer. Marco Polo aveva detto che a 1.650 miglia dal Catai c’era Cipangu…e isole più grandi.
    A questo punto disegnati, su 225° le terre menzionate: Africa, Europa e Asia fino al Catai.
    Lascia 135° di Oceano vuoto. Adesso ripassati il Toscanelli e le sue celebri lettere indirizzate a Colombo. Tutto chiaro? Se non lo disegni non ci capirai molto.
    Adesso comincia ad inserire, nei 135° di Oceano, i vari pezzi di America che venivano scoperti.
    Arriverai a veder che, verso il 1530 l’Asia e l’America si fonderanno in una massa unica.
    Stavano sbagliando le scale. Detto in parole povere se si disegnano terre troppo dilatate…va a finire che si sovrapporranno nella mitica Beringia antidiluviana. Chiaro il concetto?
    Adesso riprendi la carta da te menzionata, le altre carte del periodo, Gerardo Mercatore compreso, e misura, partendo dall’Africa, 135° a occidente. Esattamente lì finisce l’America e inizia l’Asia.
    Adesso prendi il portolano di Angelino Dulcert del 1338. Controlla bene la zona di Roma. Noterai una bellissima chiesa. ( il Papa è ad Avignone). Fatto? vista la chiesa? non ci crederai ma quella chiesa è scambiata…un fiordo antidiluviano. Quest’ultima parte la segnalo…prima che la argomenti in un tuo prossimo intervento.
    Per Piri Reis…comincia a ripassare il III° viaggio di Vespucci. Poi ne riparliamo.
    Ti saluta Rolando da Cagliari.

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  3. Si parla molto (con buone ragioni, certo) del dettaglio impressionante delle coste dei continenti ma c'è qualcuno che sa dirmi qualcosa anche sulle figure rappresentate nella mappa? per esempio: in sud america, proprio ''in cima'' a quelle che sembrerebbero le ande, c'è la figura particolare di un ometto dalla chioma rossa e la barba folta che richiamerebbe in maniera molto eloquente il dio precolombiano ''Viracocha''... qualcuno sa qualcosa di più su questo punto? nel caso non fosse solo una coincidenza (molto improbabile che lo sia, a mio modesto parere) significherebbe che, oltre a dati topografici, il creatore della mappa era addirittura a conoscenza della mitologia di quelle regioni.. molto di più che geografia.. in più: se le fonti da cui questa mappa è tratta sono molto antiche (data la rappresentazione dell'antartide) allora com'è possibile che ci sia rappresentato un dio di una civiltà che pare sia esistita parecchio tempo dopo il 4000 a.c. ...? una cosa è certa: se questa mappa non è un falso, allora non ha il rilievo intellettuale che meriterebbe!! vi prego di aiutarmi a risolvere questi enigmi!

    gabriele stadirani

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    1. vi prego di avvisarmi sulla mia gmail se qualcuno è capace di rispondermi..!


      grazie!

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  4. ah un'altra cosa... qualcuno può consigliarmi qualche lettura (anche nella rete) più approfondita di questo reperto?

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  5. Le mappe di Piri Reis sono ancora oggi avvolte dal mistero. Il mio pensiero (perché di sensazioni si tratta) è che alcune mappe antichissime furono salvate dagli incendi che distrussero i documenti delle biblioteche celebri (Alessandria ad esempio). Qualche personaggio che frequentava quei luoghi di cultura, pensò bene di copiarle o di rubarne qualcuna...e gli arabi ne hanno conservato memoria. Verso la metà del XV secolo, cadeva l'impero romano d'Oriente sotto Maometto II e gli intellettuali fuggirono verso occidente, stabilendosi laddove c'erano ricchezze (mi vengono in mente i banchieri fiorentini). E' la scintilla che innesca il fuoco del Rinascimento...e una serie di mappe inizia a comparire nelle corti di chi possiede una flotta. Il resto è storia.

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    1. sono pienamente d'accordo con te, sicuramente ad alessandria sono andate in fumo tantissime informazioni che avrebbero svelato il mistero, e noi non possiamo far altro che appassionarci e porci domande (chissà in futuro potremo darci anche risposte!)..
      E cosa pensi al riguardo di quell'ometto sulle ande, che dalla raffigurazione sembra il dio Viracocha...? forse che in tempi remoti ci fosse stato un contatto tra due civiltà che noi riteniamo troppo lontane l'una dell'altra...? questo fatto mi turba alquanto...!
      se non sono troppo di disturbo, si sa cosa c'è scritto sulla sinistra? informazioni nautiche?

      p.s. mi rendo conto di avere troppe domande..! ma non so davvero da quali fonti posso trovare delle risposte...! purtroppo nella rete non si trovano molte fonti attendibili...

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  6. E' difficile aiutarti perché non ho approfondito il tema. La ricostruzione della storia presenta mille problemi, e ho già difficoltà nel tenermi informato su ciò che avvenne nella nostra isola.

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  7. scrive Rolando Berretta.
    Gab riele.. ti ho letto tardi.
    In questo blog c'è una sezione dedicata alla cartografia nautica con mie ricerche. Dagli uno sguardo. fammi sapere

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  8. parti da firenze. campanile di giotto, e cerca la formella dell'astronomia. C'è Gionitus.
    resta Firenze e cerca Dante e la croce del Sud.
    Cerca le prime carte di Rosselli, fatte a firenze, e troverai planisferi con tropici e circoli polari.. e girava leonardo.
    cerca gli articoli a fianco, cartografia nautica, e cerca i miei pezzi su Piri reis.
    Se riesci a capirci qualcosa, nonostante il caos creato dall'impaginazione, chiedi il mio indirizzo a Pierluigi.
    (quella di Reis... è una pessima carta fatta descrivendo i viaggi di Vespucci)
    sempre rolando Berretta

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