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domenica 27 settembre 2020

Archeologia della Sardegna. Noddule, un'area archeologica nei pressi di Nuoro. C'è una fonte sacra realizzata in policromia con conci di trachite, un nuraghe trilobato, due circoli megalitici, il villaggio e una tomba di giganti. Articolo di Pierluigi Montalbano

Archeologia della Sardegna. Noddule, un'area archeologica nei pressi di Nuoro. C'è una fonte sacra realizzata in policromia con conci di trachite, un nuraghe trilobato, due circoli megalitici, il villaggio e una tomba di giganti.

Articolo di Pierluigi Montalbano

Il complesso, immerso in un bosco di sughere, si trova sulla SS 389, al confine con il territorio di Orune in località Su Linnamene e fu frequentato dall’età del Rame, come testimoniano le grandi linee di muraglie megalitiche e i due circoli megalitici in granito presenti proprio all’ingresso del sito, fino all’età romana, con una florida fase durante l’epoca nuragica. Percorrendo un facile sentiero si giunge a un nuraghe a pianta irregolare, ancora da scavare, formato dalla torre principale e tre torri laterali. Tutto l’edificio è realizzato in blocchi di granito, con filari regolari sovrapposti a secco, e si conserva

per un altezza di quasi 5 metri. 

L’ingresso è orientato a sud e introduce a un corridoio con profilo a dolmen munito di nicchia e scala chiusa con lastre orizzontali ma oggi ostruita da un crollo. Il cortile semicircolare interno, con pareti ad aggetto, raccorda le due torri laterali, costruite sull’affioramento granitico che ne condiziona la forma rendendola ovoidale. Una delle torri, quella con architrave all’ingresso e orientamento a Sud Est, presenta l'ingresso di un corridoio che la mette in comunicazione con un'altra camera, purtroppo crollata, munita di due nicchie. 


Tutto intorno si notano i resti del villaggio, costituito da capanne circolari, originariamente coperte di frasche. Procedendo verso sud ovest, ci sono le tracce di una tomba di giganti, oggi quasi scomparsa, di forma tradizionale con galleria funeraria rivolta a Sud Est ed esedra ampia 7 metri. La passeggiata prosegue verso la fonte sacra, un elegante edificio preceduto da un atrio lastricato che conduce all’imbocco della fonte. In questo ambiente d’ingresso si notano i filari in trachite, una pietra non locale, ben lavorati che fanno da sostegno all’alzato in blocchi irregolari di granito. 

La fonte è circondata da un primo recinto esterno dotato di focolare, e da un secondo temenos, più interno, che arriva fino alla facciata. Alla base delle pareti sono posizionati dei conci regolari utilizzati come sedili. banconi-sedili. Alcune canalette collegano la fonte a una vasca funzionale a rituali cerimoniali e purificazioni. La bocca della fonte è rettangolare, dotata di architrave sul quale si nota una nicchia. 

Il pozzetto è costituito da una breve scala e da un piccolo ambiente a tholos realizzato con conci di trachite lavorati e disposti su file regolari. Caratteristica la sovrapposizione degli anelli realizzati con policromia e disposti a tenuta perfetta, con l'ultimo che mostra una decorazione a chevron, ossia a forma di spiga, e presenta un incavo a forma di occhio nel concio centrale. Sul fondo c’è una fossetta di decantazione. Un altro edificio interessante è quello con focolare centrale, molto più grande degli altri presenti, forse chiuso a cupola, come suggerisce l’aggetto delle pareti. All’interno e nelle vicinanze, inoltre, sono state trovate lastre adatte all’utilizzo come copertura.


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