Diretto da Pierluigi Montalbano

Ogni giorno un nuovo articolo divulgativo, a fondo pagina i 10 più visitati e la liberatoria per testi e immagini.

Directed by Pierluigi Montalbano
Every day a new article at the bottom of the 10 most visited and disclaimer for text and graphics.
History Archaeology Art Literature Events

Storia Archeologia Arte Letteratura Eventi

Associazione Culturale Honebu

Translate - Traduzione - Select Language

giovedì 25 ottobre 2018

Archeologia. Evoluzione dell'uomo ed economia sono discipline legate a doppio filo. I Sumeri l'avevano capito oltre 5000 anni fa, e inventarono la scrittura cuneiforme per formulare i contratti. Riflessioni di Pierluigi Montalbano

Archeologia. Evoluzione dell'uomo ed economia sono discipline legate a doppio filo. I Sumeri l'avevano capito oltre 5000 anni fa, e inventarono la scrittura cuneiforme per formulare i contratti.
Riflessioni di Pierluigi Montalbano

Una delle prime questioni che dovetti affrontare nei primi Anni Ottanta, quando decisi di studiare economia all’Università di Cagliari, fu la partita doppia, ossia la geniale idea di un frate di fine Quattrocento, Luca Pacioli, di riportare in un registro da una parte le entrate e da un’altra le uscite, pietra angolare della moderna contabilità. L’idea di spostare capitali con semplici lettere di credito, e non trasportando forzieri sui carri, la dobbiamo agli intraprendenti Templari delle prime Crociate, che pagarono con la vita la loro inventiva.  Per ciò che riguarda i derivati, invece, quando venne in mente a qualcuno di inserire la scommessa in una transazione?  Ebbene, sembrerà incredibile, ma lo dobbiamo ai Sumeri, i primi a incidere con una stecca una serie di segni cuneiformi in tavolette d’argilla create apposta 5000 anni fa per registrare numeri e dati.  Su una tavoletta c’è scritto che un sumero vende un terreno a qualcuno, stabilendone il prezzo in una determinata quantità d’argento, legando alla bontà del futuro raccolto un ulteriore guadagno o una perdita. Sostanzialmente quella tavoletta è un contratto  in cui i due individui scommettono su una plusvalenza, o minusvalenza, futura. Fra le
migliaia di tavolette cuneiformi portate alla luce dagli archeologi, alcune descrivono i future, ossia il nocciolo della nostra finanza creativa, ossia i derivati che con alcune modifiche nel corso dei secoli sono giunti agli attuali "credit swap" e ai nefasti "subprime". Oggi sappiamo che la scrittura cuneiforme sumera nacque nella città di Uruk proprio per svolgere funzioni economiche e commerciali in un sistema “palaziale” che gli specialisti chiamano accentrato, ossia gestito centralmente dal sovrano e dai sacerdoti del Tempio. Ogni transazione, compravendita, spedizione assicurata di merci, commissione agli artigiani, prestito, garanzia e pegno, credito e debito, con relativi tassi d’interesse (usura compresa), compiuta da singoli o società, veniva scritta su un pezzo d’argilla cotta al sole o al forno e archiviata in casse riservate. Si sono conservate bene perché cotte nel fuoco dei numerosi incendi nelle città sumere, poi assire e, infine,babilonesi, per terminare la loro vita solo nel I secolo d.C., quando arrivano i papiri degli egizi, le pergamene romane e le tavole di cera, e cambia la tecnologia della scrittura. C’è da osservare che i sumeri utilizzavano l’argento e l’orzo come mezzi di pagamento e come unità di misura del valore dei beni, e dunque la funzione monetaria era assolta da beni ben precisi che dovevano essere prodotti, proprio come raccomandato dall’idea che Keynes aveva del capitalismo, ossia un’economia monetaria di produzione. Sono convinto che sia un azzardo fare politica economica e monetaria ignorando la dimensione storica delle politiche che si affrontano. A mio giudizio, per quanto riguarda l’ ormai decennale profonda crisi, è poco intelligente pensare che un accadimento di ordine economico sia interpretabile solo con la categoria economica. In altre parole, la crescita non deve essere determinata solo dalle politiche economiche, ma anche dalla politica, dalle istituzioni e dalla cultura.

Nessun commento:

Posta un commento