Diretto da Pierluigi Montalbano

Ogni giorno un nuovo articolo divulgativo, a fondo pagina i 10 più visitati e la liberatoria per testi e immagini.

Directed by Pierluigi Montalbano
Every day a new article at the bottom of the 10 most visited and disclaimer for text and graphics.
History Archaeology Art Literature Events

Storia Archeologia Arte Letteratura Eventi

Associazione Culturale Honebu

Translate - Traduzione - Select Language

domenica 19 luglio 2015

La nascita della città

La nascita della città

La città è un luogo costituito da edifici e strade, e un punto di raccordo di numerose funzioni politiche, economiche, sociali e culturali. Fin dalla sua nascita, si è presentata con caratteristiche articolate: sede dell'autorità politica e religiosa, comunità autogovernata, luogo di scambi commerciali, centro della vita culturale, agglomerato di edifici e popolazione.
Le prime comparvero circa 5.000 anni fa, e testimoniano un salto di qualità dell’evoluzione umana, si parla, infatti, di rivoluzione urbana. Rispetto al villaggio, la città comporta la riunione e l'integrazione in un'area delimitata di una serie di funzioni, residenziali, militari, politiche, religiose, economiche. La cinta delle mura diventa la delimitazione dello spazio dedicato alle sue attività principali. Il passaggio dal villaggio alla città avviene quando le attività svolte da una comunità producono una diversificazione della produzione con conseguente perfezionamento di agricoltura e allevamento. Tutto ciò garantisce l’eccedenza della produzione, la specializzazione delle attività produttive e lo sviluppo dell'artigianato e del commercio, la comparsa della proprietà privata e la differenziazione sociale all'interno della comunità del villaggio, la nascita di un potere centralizzato di tipo politico o religioso. Già 5000 anni fa, nelle grandi civiltà urbane sorte in Mesopotamia, in Egitto e nel bacino mediterraneo, i luoghi tipici della città sono presenti: la cinta muraria, la strada, il mercato, il recinto del tempio, gli uffici amministrativi, le botteghe degli artigiani.
Le città più antiche furono edificate in tre zone della Mesopotamia: a sud Ur, Eridu Uruk, Lagash, risalenti al V millennio, trasformate un millennio dopo dai Sumeri in vere e proprie città-Stato; nella regione centrale Kish, Akkad e Babilonia sono le principali città edificate dagli Accadi e dai Babilonesi; Ninive, Assur, Kalash, a nord, sono le città più importanti degli Assiri.
Le prime città sumere erano un disordinato ammasso di abitazioni in fango, paglia e canne, attraversato da poche strade tortuose e racchiuso da mura di cinta dotate di torrioni difensivi. Il centro della città è il tempio, che concentra funzioni religiose, politiche e amministrative. Gradatamente le
funzioni sacrali si separano da quelle politiche. La separazione tra il palazzo e gli edifici religiosi diventa definitiva a Babilonia, città annoverata tra le sette meraviglie del mondo.
In Egitto, la città sorge su un vasto territorio senza mura di cinta. Il deserto e le montagne fungono da mura, i templi e le tombe dei faraoni assumono il ruolo di cittadelle fortificate. La città, aperta e più dispersa rispetto a quella mesopotamica, è fondamentalmente un centro cerimoniale, comprendente il palazzo, il tempio e il santuario. A Creta, capitale dell’Egeo all’inizio del II Millennio, la capitale Cnosso ripropone lo schema della città sumera: il centro è costituito dal palazzo, sede politica, economica, religiosa e amministrativa, chiuso da una cinta muraria attorno alla quale si sviluppa l'abitato, con case addossate le une alle altre.
La città greca, che acquista la sua forma definitiva intorno al V a.C., è piccola e povera, ma offre vantaggi per la vita sociale, regolata da leggi. Legata al territorio circostante, gestita da una collettività che si governa come uno Stato indipendente, la pòlis è esaltata come forma perfetta della comunità umana. Anche nella pòlis le costruzioni sacre hanno un posto privilegiato e sono collocate nell’ acropoli, la parte alta della città, ma all'interno di uno spazio urbano concepito per soddisfare esigenze politiche e culturali complesse, come dimostra la presenza di infrastrutture collettive: la piazza o agorà per il mercato e le riunioni dei cittadini; l'edificio adibito alle riunioni del Consiglio cittadino, il teatro e il ginnasio, una palestra dove i giovani si esercitavano nella ginnastica e venivano educati alla musica, alla letteratura e alla filosofia. Pausania scrisse che non si può definire città un luogo privo di edifici amministrativi, ginnasi, teatro e acquedotto.

Una delle condizioni essenziali dell'equilibrio della pòlis erano le dimensioni ridotte, infatti quando la popolazione cresceva si fondava una colonia. Successivamente, le città-stato furono sostituite dalle capitali ellenistiche, Alessandria, Antiochia, Pergamo, con caratteristiche monumentali: strade larghe, imponenti edifici pubblici, monumenti grandiosi come il famoso Colosso di Rodi, un'altra delle sette meraviglie del mondo.

Immagine di www.archeomolise.it

Nessun commento:

Posta un commento