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sabato 13 giugno 2015

Cartografia nautica. Mercatore e le carte per navigare.

Cartografia nautica. Mercatore e le carte per navigare.
di Rolando Berretta


Verso la metà del 1.200 fece la sua comparsa uno schema particolare:

Questo schema completava una carta geografica che poteva misurare, con le coordinate geografiche, una decina di gradi oppure un intero emisfero.
Come si realizzava? La spiegazione arrivò nell’anno 1594. (Dopo 3 secoli!)
Della carta dei Marinai e della marcatura di questa.            
BLUNDEVILLE    -     LONDRA     -1594
Innanzitutto disegnate con un paio di compassi un cerchio tanto grande quanto pensate possa adattarsi alla vostra carta, il quale cerchio rappresenterà l’Orizzonte; poi dividetelo in quattro quarti uguali, tracciando due diametri che si incrociano l'un l'altro, nel centro del suddetto cerchio ad angoli retti, di cui la linea perpendicolare è la linea del Nord e del Sud, e l’altra che attraversa la stessa è la linea dell'Est e dell'Ovest; alle quattro estremità di questi diametri dovete porre i quattro venti principali, ovvero Est, Ovest, Nord e Sud, contrassegnando la parte del Nord con un fiore e quella dell'Est con una croce. Poi dividete ogni quarto del suddetto cerchio con i vostri compassi in due parti uguali, mettendo le punte nel mezzo di ogni quarto; attraverso queste punte o anche attraverso il centro del cerchio disegnate altre due linee trasversali, che devono estendersi alquanto al di là della circonferenza dell'Orizzonte; queste due linee trasversali insieme alle prime due linee trasversali divideranno il cerchio in otto parti, e in tal modo avrete gli otto venti principali. Fatto  ciò, dividete ognuna
delle otto parti del suddetto Orizzonte in due parti uguali tracciando altre due linee trasversali attraverso il centro e estendendole alquanto oltre la circonferenza dell'Orizzonte come prima; in tal modo tutto il cerchio sarà diviso in sedici parti, che saranno sufficienti senza il bisogno di altre divisioni, che causerebbero una confusione di linee …
Mi fermo qui. Questa è la spiegazione ufficiale per la sua realizzazione; salvo con il ritrovarvi il supporto cartaceo tutto bucherellato dalle punte del compasso.

Nell’anno 1569 Gerardus Mercator

sembra suggerire, con il suo Organum Directorium, un sistema completamente diverso.
Basterebbe disegnare un quadrato e, poi, scomporre i relativi 4 angoli interni in 2, 4 e 8 parti grazie all’ausilio di un goniometro.

Questo è l’Organum Directorium di Gerardus Mercator  (quello della celebre proiezione
cilindrica). Mercatore (in italiano), nelle sue spiegazioni, utilizzava questo strumento per i suoi complicatissimi calcoli per stabilire la distanza tra 2 località; della cartografia con la “ragnatela” ignorava tutto.   Per me, lo ripeto, quello strumento serviva per creare la ragnatela.
Se vi dicessi che esiste un metodo veloce, pratico e preciso per realizzare la ragnatela …

al quale sono arrivato … meglio non ricordare il passato! Avevo finito i fogli bianchi ed ero ricorso ai quadernoni a quadretti.

Dai dodici cerchietti rossi sul giro di compasso e da quello centrale si debbono tracciare tutte le rette possibili che scalano di 1 (una) unità ogni 5 (cinque). La ragnatela prenderà forma.

Si completa con tanta pazienza! (Occhio alle croci: sono fondamentali.) Si può raddoppiare lo schema.

 Andate, poi, al Liber Secretorum fidelium Crucis e alle carte di Pietro Vesconte.(Croci – plurale.)

E, poi, si può iniziare seriamente: ( vetrata di Opicino de Canistris – Pavia). Occhio alle croci!
Per passare, poi, a qualche autore del 1300 e alle varie, loro, successive scale.

E’ un gioco da ragazzi. Piano piano si entra in mondo nuovo!
(Ho raddoppiato il numero dei quadretti per realizzare le varie scale.)


Lo schema Rober va bene, anche, con una moderna proiezione omalografica:

Poli, Circoli Polari, Tropici ed Equatore sono precisi.


 Si può passare da due schemi affiancati a un solo schema centrale.


Riassumendo:
per realizzare la  Ragnatela si può usare il metodo di BLUNDEVILLE.
C’è il metodo dell’Organum Directorium.
C’è il metodo dello Schema RoBer a base 34 (unità) con Primario da 26 e Secondario da 13.




E’ tutto molto semplice.


Poi si arriverà alla proiezione lasciataci da Mercatore:

Ne vogliamo parlare …. schemi alla mano?  Quella, sua, celebre proiezione con quella particolare disposizione dei paralleli ha …. tutt’altra origine DIMOSTRABILE.


Mercatore ha dimenticato di spiegarci come si crea quella proiezione e  come va usata.

Ho notato che molti studiosi hanno provato a spiegarci TUTTE queste carte: la ragnatela di linee viene completamente ignorata.  Non hanno, mai, tirato una sola linea.
Mi si permetta di dare un consiglio:  prima si prenda confidenza con la ragnatela e


E, poi,  si può passare alle problematiche importanti:





Quindi : prima la Ragnatela e, poi, tutto il resto.

2 commenti:

  1. Riccardo Tedde scrive:
    La cosa sarà un po' lunga, dato che non ho ancora ritrovato i miei appunti di cartografia, perciò mi avvarrò del libro di testo. Una carta nautica deve rispondere, per quanto possibile, a 3 requisiti, ma se essi sono presenti, uno crea scompensi all'altro: 1) ISOGONIA. In cartografia, la proprietà di quelle rappresentazioni cartografiche della superficie terrestre che conservano inalterati gli angoli formati tra i meridiani e i paralleli; 2) EQUIVALENZA, per cui l'area di ogni singola maglia del reticolato tracciata sulla carta risulta proporzionale all'area della corrispondente maglia terrestre; 3) EQUIDISTANZA, per cui le distanze corrispondenti sulla carta e nella realtà si mantengono proporzionali. Nessuna carta, però, può avere nello stesso tempo le tre caratteristiche. Per questo, nella realizzazione di una carta, si sceglie la caratteristica più adatta all'uso a cui la carta è destinata. Per le carte geografiche comunemente usate si sceglie di norma la proiezione equivalente, nella quale vengono rispettate le proporzioni tra le varie parti della superficie terrestre. Per le carte nautiche si preferisce la proiezione isogonica, che mantiene immutate le forme delle terre e gli angoli formati dall'intersezione delle linee di rotta con i meridiani e i paralleli. Per le carte degli atlanti si usano spesso le proiezioni equidistanti.

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  2. Signor Riccardo Tedde
    Osservi le carte portolaniche. Sono davanti ai nostri occhi da 800 anni. Secondo Lei a quali requisiti rispondono? Mi creda: se non si studia quella ragnatela di linee non se ne verrà, mai, a capo. Io mi limito a spiegare come si realizza la ragnatela e come si leggono le LORO scale. (Ed è uscita fuori, anche, la proiezione del Mercatore.) Io non sono l’autore di quel tipo di cartografia. Spero che il mio punto di vista sia chiaro. Saluti Rolando Berretta

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