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mercoledì 11 marzo 2015

Archeologia. Trovato il sepolcro con i resti di Cervantes, il padre di Don Chisciotte

Trovato il sepolcro con i resti di Cervantes, il padre di Don Chisciotte


Gli studiosi che da mesi conducono le ricerche dei resti del padre di don Chisciotte, Miguel de Cervantes, nella chiesa delle Trinitarie scalze di Madrid, sono convinti di aver ritrovato le ossa dello scrittore e di sua moglie, Catalina de Salazar. Caute le fonti del Comune madrileno, che finanzia i lavori: i frammenti recuperati "sono in pessimo stato".
Per il Comune al momento "non si può garantire si tratti dei resti di Cervantes e della moglie". I residui di ossa, secondo le fonti, sono stati ritrovati assieme a materiale osseo di vari adulti e bambini in una delle cripte, che non è nel punto in cui l'autore del Don Chisciotte fu sepolto nel 1616, ma dove la salma fu successivamente trasferita nel 1673, quando cominciarono i lavori di riforma della chiesa, ubicata nel quartiere de las Letras di Madrid. 
"Non troveremo Cervantes con il suo nome iscritto sul feretro", ha ironizzato il medico forense, Francisco Etxebarria, che guida la squadra di ricercatori, in dichiarazioni ai media. I particolari del ritrovamento saranno resi noti in una conferenza stampa al Comune di Madrid, ancora senza data. L'istituzione ha promosso e finanziato le ricerche dei resti di Cervantes, del quale si celebreranno i 400 anni dalla morte nell'aprile 2016, devoto dell'ordine delle Trinitarie scalze, che lo salvarono da cinque anni di prigionia ad Algeri. 
Le ricerche avviate nel marzo scorso dal Comune - quattro secoli dopo la morte di Cervantes, un caso di gratitudine istituzionale ben postuma - avevano rivelato quattro possibili sepolture sotto il pavimento del Convento delle Trinitarie di Madrid. La prima di queste cripte ha rivelato una bara con le iniziali "MC", dove a una mandibola e a qualche altro frammento si trovano numerose ossa di bambini, inumati probabilmente in seguito a una delle tante epidemie verificatesi a partire dal XVII secolo. Viene cosìconfermata l'ipotesi secondo la quale la bara di Cervantes non uscì mai dal convento, ma venne semplicemente spostata all'interno dell'edificio.

Per incredibile che possa sembrare, infatti, l'autore del Don Chisciotte è sepolto dal 1616 in un luogo fino ad ora imprecisato nell'area del convento delle Trinitarie, nel madrileno "Quartiere delle Lettere". Nel corso dei secoli i dettagli della sepoltura sono andati perduti, complici anche i lavori di ampliamento e ristrutturazione dell'edificio religioso, dichiarato patrimonio nazionale nel 1921: da allora la classificazione catastale e la presenza della comunità religiosa ha reso difficile se non impossibile pianificare degli interventi archeologici. Quanto all'identificazione del corpo, all'inizio si pensava che non dovesse presentare particolari problemi: Cervantes, eroe di guerra, era rimasto gravemente ferito nella battaglia di Lepanto dove aveva perduto l'uso della mano sinistra, un tipo di lesione che non dovrebbe sfuggire all'occhio degli antropologi forensi; ad ogni modo, per ragioni di tempo e bilancio il comune ha escluso il ricorso all'esame del Dna e ciò nel caso di uno scheletro assai incompleto (come sembra essere quello effettivo) potrebbe rendere difficile avere una certezza assoluta.  
Il Comune avrebbe dunque intenzione - finalmente - di costruire un monumento funebre degno di questo nome e visitabile dal pubblico, rispettando peraltro le regole conventuali e senza disturbare il normale afflusso dei fedeli alla chiesa parrocchiale; l'annuncio dovrebbe avvenire probabilmente in concomitanza con l'avvio della campagna elettorale per le elezioni municipali del 24 maggio. Cervantes morì tra il 22 e il 23 aprile del 1616: per una notevole (ma solo apparente) coincidenza, nella stessa data scomparve William Shakespeare, tanto che il 23 aprile è stata proclamato dall'Unesco la Giornata Mondiale del Libro (il che non avrà certo fatto piacere agli scrittori superstiziosi); tuttavia, le due date coincidono solo perché in Inghilterra vigeva ancora il vecchio calendario giuliano, e il Bardo di Avon morì in realtà il 3 maggio.

Fonte: http://www.quotidiano.net


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